Palermo: “vi canto una canzone alla rovescia” con BCsicilia

Nell’ambito della manifestazione “Le Notti di BCsicilia” si terrà domani, domenica 1 settembre 2019 alle 21,00 l’iniziativa “Vi canto una canzone alla rovescia. Il Lonfo, Burchiello, il Giabbervocco e altri gioielli del nonsense”.

L’appuntamento è presso la Casa dell’Equità e della Bellezza in Via Nicolò Garzilli, 43/a a Palermo. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, inizierà l’originale viaggio in questo particolare genere letterario curato da Ignazio Romeo con letture di Cinzia Carraro e Ignazio Romeo.

Si può parlare seriamente di nonsense? È un’impresa sovrumana: trattandosi di un genere campato in aria, si finirebbe per produrre solo aria fritta. Si può almeno dire cos’è il nonsense? E come si fa a stabilire qual è il senso, la natura, l’ordine, di ciò che per propria scelta non ha testa né piedi?

Con Vi canto una canzone alla rovescia, Cinzia Carraro e Ignazio Romeo propongono perciò, senza ambizioni di completezza, solo un primo itinerario alla scoperta di questo genere letterario, che si è mosso nei secoli, beffardo e clandestino, affidandosi soprattutto alla tradizione orale, fra parodia e messa in crisi delle comuni logiche del linguaggio. L’itinerario è ispirato al Piccolo libro dei nonsense di Pier Paolo Rinaldi del 1997 ed è liberamente arricchito dalla memoria del curatore.

Attraverso una serie di piccoli assaggi, ci si augura gustosi per il pubblico, verranno presentati e letti esempi dal Medioevo ad oggi, dal Frate Cipolla di Boccaccio ai sonetti “alla burchia” del Burchiello [ca. 1404-1449]; dai classici inglesi dell’800, Edward Lear [1818-1888] coi suoi Limerick e Lewis Carroll [1832-1898] col Jabberwocky e Humpty-Dumpty, ai nonsensisti italiani Olindo Guerrini [1845-1916] e Yorick [1836-1895]. Non mancherà una sezione dedicata alla poesia popolare italiana (raffrontata con dei versi del francese François Villon [1431-1463]), né una sul nonsense involontario, coll’inconsapevole magistrato napoletano Ferdinando Ingarrica (che pubblicò nel 1834 le sue Anacreontiche) e i begli spiriti che hanno imitato (consapevolmente) le sue “ingarrichiane”. I piccoli assaggi del Novecento oscilleranno fra il varietà (Petrolini [1884-1936]), le avanguardie storiche (Dadaismo), il teatro dell’assurdo (Ionesco). Si finirà con due recenti maestri italiani del genere: Fosco Maraini [1912-2004], autore della Gnosi delle fanfole, e Toti Scialoja [1914-1998], il poeta dei Versi del senso perso. Non senza un doveroso scappellamento (come fosse antani) in onore di Germi, Monicelli e Tognazzi, e della loro supercazzola.

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