L’evento di chiusura delle Orestiadi 2019, stagione interamente dedicata alle “storie dell’altro mondo”, in occasione del 50° anniversario dal primo sbarco sulla luna, non poteva che essere dedicato alla Luna e all’allunaggio, ma con un punto di vista drammaturgico del tutto originale e con un narratore lunare e lunatico d’eccezione, Rocco Papaleo.
L’occasione è quella del cinquantesimo anniversario dell’impresa lunare del 20 luglio 1969: a una giubilante celebrazione muscolare del “grande balzo per l’umanità” abbiamo preferito la riproposizione dell’originale invettiva lunare di due grandi scrittori del Novecento italiano. Una composizione ottenuta dalla collezione dei testi di Guido Ceronetti e Giorgio Manganelli, i quali affilarono le armi dello stile scagliandosi in quei giorni contro la hybris tecnologica che, secondo loro, guidò quella “macchinazione militare e pubblicitaria”.
Il poeta, traduttore ed elzevirista Ceronetti con la sua Difesa della luna, raccolta di prose e versi pubblicata nel 1971, individua i segni malaugurosi della missione dell’Apollo 11 e formula la propria requisitoria contro la “miseria terrestre” responsabile della catastrofe dell’ecosistema secondo lui già da allora irreversibile.
Dal canto suo Manganelli, grande eretico della scrittura, nel capitolo Sulla luna della raccolta di prose Lunario dell’orfano sannita (1974), usa tutta la propria corrosiva ironia componendo uno “scherzo” letterario che ha come bersaglio la degenerazione trionfalistica della retorica mediatica misuratasi con l’impresa di Neil Armstrong e Buzz Aldrin. L’intrecciarsi di questi brani forma la partitura di questo potente e ancora attuale j’accuse, affidato alla lettura di Rocco Papaleo.
Altre due sono le tappe di questo percorso fatto di parole e musica: il récit della LUNA INVOCATA che, dopo le frecce scagliate dall’invettiva, corteggia la dimensione del sogno attraverso la qualità teatrale della parola del poeta drammaturgo Franco Scaldati, la densità di alcuni frammenti dei suoi testi trasformati in dialogo sapienziale da Melino Imparato e Aurora Falcone; mentre nella zona d’approdo della LUNA INTATTA, con Silvia Ajelli, affiora il magmatico teorema dello scrittore Jorge Luis Borges che accoglie con lucidità le suggestioni del mito lunare nei suoi versi della raccolta L’artefice a incrociare il labirintico tragitto di Elogio dell’ombra, materia animata dal contrappunto di alcuni frammenti del Giacomo Leopardi dei Canti.
Attraverso queste suggestioni, innestate nel corpo musicale degli interventi di Lelio Giannetto, l’itinerario letterario de IL LUNARIO intende restituire il senso e il sentimento di quella grande scrittura che ci ha tramandato la luna come simbolo di misura universale, e quindi del tempo che scorre, fino a trasformarla nello specchio in cui riflettiamo le nostre paure e i nostri desideri.
Itinerario drammaturgico e musicale all’interno del Cretto di Burri
Cretto – Isola 1
INVETTIVA LUNARE
con Rocco Papaleo
musiche eseguite da Lelio Giannetto
sospensioni sonore di Roberto Nicastro
brani da Difesa della luna di Guido Ceronetti
Lunario dell’orfano sannita di Giorgio Manganelli
Cretto – Isola 2
Sicilian Improvisers Orchestra
Cretto – Isola 3
LUNA INVOCATA
con Melino Imparato e Aurora Falcone
brani dal teatro di Franco Scaldati
Cretto – Isola 2
Sicilian Improvisers Orchestra
Cretto – Isola 4
LUNA INTATTA
con Silvia Ajelli e Aurora Falcone
brani da La moneta di ferro, Storia della notte, Elogio dell’ombra
e La luna da L’artefice
di Jorge Luis Borges
e frammenti di Il sogno da Canti di Giacomo Leopardi
Cretto – Isola 2
Sicilian Improvisers Orchestra
Cretto – Isola 4
LUNA CANTATA
Cosa sono le nuvole di Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno
interpreti Rocco Papaleo e Lelio Giannetto
sospensioni sonore di Roberto Nicastro
Biglietto 5,00 euro posto unico.