Capo d’Orlando (Me): villa Piccolo, rinnovato faro culturale

La legge regionale n. 51 del 1995 la riconosce tra i quattro Enti principali che rappresentano l’identità siciliana sotto l’aspetto culturale.

Si tratta della fondazione Piccolo di Capo d’Orlando (Messina) che, insieme alla fondazione Mandralisca di Cefalù, il museo del papiro di Siracusa e l’associazione delle marionette siciliane di Palermo, rappresenta tra le principali entità che interessa la Sicilia degli ultimi 100 anni.

E se la storia della famiglia dei Piccolo non fosse ben nota, di certo non si può trascurare il ruolo fondamentale che la nobiltà dei Piccolo ebbe nel panorama culturale europeo a cavallo tra ‘800 e ‘900.  Noti nomi tra poeti, letterati e politici ebbero contatti con la famiglia Piccolo.

È nel 1970 che Casimiro Piccolo, con un testamento, riservò a Villa Piccolo il ruolo di Fondazione, auspicandone la sua continuità nel tempo.

Subito dopo  il Presidente della Repubblica la elevò ad uno dei più alti riconoscimenti come “Ente Morale”.

I tempi austeri dei nostri giorni facilmente farebbero soffocare anche queste realtà. Non è un caso se la regione siciliana avrebbe dovuto erogare fondi per 154 milioni di euro l’anno, fondi spettanti secondo la legge n. 51, ma che le casse regionali non hanno più concesso.

Andrea Pruiti Ciarello, presidente della fondazione a partire dal 2 marzo 2019, ha deciso di scommetterci. A seguito dell’incontro nel 2018 con l’ormai scomparso Sebastiano Tusa (all’epoca assessore regionale dei beni culturali e identità siciliana)  è riusciuto ad ottenere finanziamenti per 225 mila euro. Somma che ha permesso di provare a riavviare la macchina culturale della realtà di Villa Piccolo.

La cura della “rassegna del dubbio”, i validi invitati  quali Nadia Terranova, finalista Premio Strega, la novità del Premio Lighea ed altre importanti rassegne di politica, di diritto e letteratura, stanno rinverdendo lo scopo per cui è sorta la fondazione.

Ma i piedi per terra impongono di osservare le vicende nella loro concretezza. Non saranno questi fondi a mantenere viva nel tempo la realtà di Villa Piccolo che ha tanto da recuperare.

In una delle serate da cartellone estivo di Villa Piccolo,  il presidente Pruiti Ciarello, si è concesso ai nostri microfoni.

Nell’intervista, non solo ci presenta lo spirito di continuità culturale che esso stesso vuole dare attraverso la presentazione di un ricco e valido cartellone estivo. Ma, alla nostra ultima domanda, ci chiarisce la strategia che sarebbe utile mettere in campo per continuare a mantenere viva una cultura poetica ed artistica che di questi tempi facilmente potrebbe andare persa.    

 

 

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