Brolo (Me): truffa, agenzia di viaggi chiusa per un anno

Gli utenti si rivolgevano ad una donna di Patti, titolare di un’agenzia di viaggi a Brolo, nel messinese, per organizzare i loro viaggi e le loro vacanze. Ma la donna truffa gli ignari clienti o si appropriava indebitamente di somme di denaro. per questi motivi il Gip di Patti, Eugenio Aliquò, ha predisposto la misura cautelare interdittiva dall’esercizio dell’attività di impresa per un anno nei confronti della donna.

Questa mattina i carabinieri della stazione di Brolo hanno notificato l’ordinanza di applicazione di misura cautelare. L’odierno provvedimento deriva dagli esiti delle indagini condotte a seguito di numerose denunce raccolte sin dal mese di agosto 2018. I militari, in poco tempo, sono stati in grado di ricostruire almeno quindici episodi di truffa ed uno di appropriazione indebita tutti aggravati e commessi con un ormai consolidato modus procedendi.

In particolare, con specifico riferimento alle truffe, l’indagata, con intento chiaramente fraudolento, era solita indurre in errore i potenziali clienti prospettando loro offerte particolarmente vantaggiose per l’acquisto di pacchetti vacanze in tutto il mondo che però non esistevano o erano organizzati a condizioni differenti da quelle pattuite, riuscendo a farsi consegnare, mediante pagamenti   in   contanti,   bonifici bancari o ricariche postepay, cospicue somme di denaro di importo variabile dai 300 ai 2.000 euro senza corrispondere le prestazioni richieste.

Quando il cliente non trovava riscontro rispetto a quanto contrattato, la titolare dell’agenzia di viaggi forniva rassicurazioni, asserendo lei stessa di essere stata vittima di raggiri e promettendo la restituzione delle somme. Per gli inquirenti, inoltre, la donna avrebbe approfittato degli strumenti informatici e della distanza geografica con le parti offese che non potevano controllare preventivamente sull’effettiva esistenza di quanto proposto dalla donna. Le indagini condotte dai carabinieri sono state corroborate dal sequestro preventivo, effettuato lo scorso mese di dicembre, di ben cinque carte prepagate rinvenute nella disponibilità dell’indagata e sulle quali confluivano le somme di denaro versate dagli ignari clienti della sua agenzia.

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