Catania: pronto soccorso Garibaldi, problema di sovraffollamento

“Potremmo dire che avevamo ragione, ma sarebbe troppo facile. Il pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi non ce la può fare in centro da solo e c’è una situazione di sovraffollamento. Era prevedibile”, dichiarano Calogero Coniglio e Maurizio Cirignotta, segretario regionale e componente di segreteria della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.

“Dallo scorso ottobre la Fsi-usae aveva lanciato già l’allarme. Abbiamo ripetuto più volte che il solo Garibaldi senza l’apertura del suo nuovo pronto soccorso in via Filzi non poteva reggere l’impatto di un bacino così vasto che prima era coperto assieme al pronto soccorso del Vittorio Emanuele. E altrettante volte abbiamo detto che non è adatta una tenda a ospitarne i pazienti, soprattutto in inverno. Ma tutte le osservazioni del sindacato sono cadute nel vuoto”. Dichiarano i rappresentanti sindacali.

“Le conseguenze del sovraffollamento al pronto soccorso del Garibaldi e del Policlinico sono sia un disagio-disservizio per i cittadini e sia un aggravio di lavoro per il personale infermieristico, medico, sanitario e di supporto che deve alternarsi tra i nuovi ingressi ai pronto soccorso e i pazienti in attesa di posto letto. Il personale sanitario è costretto a dedicare tempo anche alle spiegazioni dei ritardi di gestione del flusso di pazienti e viene distratto dall’attività assistenziale e dell’emergenze effettive per dare assistenza ai pazienti in attesa di ricovero sulle barelle. Ma cosa fanno le amministrazioni per evitare questo? A noi pare molto poco”.

“Considerato anche che sono stati spesi 20 milioni di euro il nostro appello all’Assessore Razza e al management del Policlinico Vittorio Emanuele è di aprire al più presto l’ospedale San Marco e il relativo pronto soccorso. I cittadini dei quartieri Librino, San Giorgio, Pigno, Zia Lisa, Villaggio Sant’Agata, San Giuseppe La Rena, Vaccarizzo e i paesi limitrofi attendono e come tutti hanno diritto ad avere un pronto soccorso vicino e facile da raggiungere”, concludono Coniglio e Cirignotta.

 

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