Tortorici (Me): la finanza scopre una truffa agricola per contributi pubblici, 10 denunciati

Avevano messo in piedi un articolato sistema di frode fiscale e truffa. Con l’obiettivo di ottenere contributi pubblici, assumevano fittiziamente dei lavoratori ed emettevano anche delle fatture false. Il sistema, che aveva fruttato circa 100 mila euro di contributi percepiti in modo illecito, era stato messo in piedi da una cooperativa di Tortorici, centro nebroideo in provincia di Messina.

Lo hanno scoperto gli agenti della guardia di finanza della tenenza di Patti che, al termine delle indagini, hanno denunciato all’Autorità giudiziaria dieci persone: i tre soci fondatori della cooperativa che hanno ideato e portato avanti il sistema truffaldino e i sette amministratori delle società che hanno utilizzato le fatture false. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, delle accuse di frode fiscale, truffa ai danni dell’Inps e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’indagine, condotta dalle fiamme gialle di Patti, era stata avviata a seguito di alcuni accertamenti condotti nei confronti di una cooperativa dedita all’allevamento di bovini e alla pulizia di noccioleti ed uliveti in tre comuni del territorio dei Nebrodi in terreni di privati presi in affitto. In appena quattro anni di vita la cooperativa aveva impiegato ben 500 lavoratori agricoli e non aveva versato per loro i contributi previdenziali previsti per circa un milione di euro.

Una circostanza che ha insospettito gli agenti della guardia di finanza che hanno provveduto ad ulteriori e più approfonditi controlli. Attraverso una verifica fiscale è emerso che la cooperativa con sede a Tortorici era in realtà priva di consistenza strutturale e non era dotata degli strumenti necessari per svolgere l’attività lavorativa. Addirittura era dotata di una sola motosega a fronte di 120 circa lavoratori dichiarati per ogni anno.

Inoltre, i braccianti agricoli assunti in maniera fittizia dalla cooperativa, nel corso degli anni avrebbero conseguito indebitamente, a titolo di indennità previdenziali quali disoccupazione, malattia e maternità, una somma pari a circa un milione e mezzo di euro. Per loro al momento risponderanno i tre soci della cooperativa.

Dall’analisi dei documenti contabili, la finanza ha potuto appurare che la cooperativa di Tortorici aveva emesso fatture false nei confronti di altre sette aziende, i cui amministratori oggi sono stati denunciati. In questo modo consentiva loro di annotare nella contabilità dei costi mai sostenuti, dichiarare guadagni più contenuti e, dunque, in definitiva, pagare un’imposta minore allo Stato di quella realmente dovuta. Proprio grazie allo sfruttamento dei costi fittizi certificati dalla cooperativa oricense, ben cinque delle sette aziende coinvolte nell’inchiesta hanno ottenuto un finanziamento pubblico nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2007/2013 promosso dalla regione Siciliana per incentivare le attività economiche proprio nel settore agricolo. I contributi indebitamente percepiti ammontano a circa 100 mila euro complessivi. Le altre due, invece, si sono limitate a contabilizzare le fatture false traendone un ingiusto beneficio in termini economici.

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