Albisola (Sv): Anime migranti con Mario Incudine e Antonio Vasta

Anime migranti. Anime che amano ancora la terra da cui sono partite per cercare fortuna o per scampare ad una guerra. Ieri come oggi. Questo è stato il filo conduttore dello spettacolo “Anime migranti” ideato dall’istrionico artista siciliano Mario Incudine, accompagnato dal sempre bravissimo maestro Antonio Vasta.

Uno spettacolo che sta girando l’Italia e che ieri è stato ospitato dalla terrazza sul mare di Albisola superiore in provincia di Savona. Uno scenario unico e magico. A fare da scenografia una luna spettacolare i cui raggi dorati si riflettevano sul mare calmo di una sera d’estate. Di sottofondo il rumore della risacca. Sulla gradinata una ricca e variegata platea che non ha lesinato applausi a scena aperta ai due talentuosi artisti siciliani.

Lo spettacolo di ALbisola ha inaugurato la rassegna “In movimento. Voci e suoni di un racconto mediterraneo”. Questa sera, invece, Incudine e Vasta con Anime migranti chiuderanno l’XI edizione dello “Scali e mare Pieve Ligure art festival”. Tutte e due rassegne ideate dal teatro pubblico ligure diretto da Sergio Maifredi nell’ambito di STAR; sistema teatri antichi romani.

“Anime migranti” è stata una riflessione in musica, in dialetto siciliano, per celebrare le origini dei migranti. Incudine nei suoi testi non ha lesinato di parlare anche di tragedie che hanno purtroppo fatto la storia anche degli immigrati siciliani. In particolare, è stato toccante il brano dedicato alla tragedia della miniera di Marcinelle in Belgio.

“La migrazione – ha detto Mario Incudine dal palco – è un fatto doloro e necessario. Partire è sempre stato doloroso e una grande contraddizione perché nessuno sarebbe voluto rimanere, ma nello stesso tempo nessuno sarebbe voluto partire. Anime migranti sintetizza il movimento di un uomo verso un altro uomo. Oggi siamo diventati bravi ad utilizzare lo schermo di un telefono  e abbiamo perso la cosa più importante: il contatto umano. La vera rivoluzione – conclude Incudine – oggi è uscire, incontrarsi, citofonare alla gente”.

Tante le canzoni che si sono succedute in una serata piena di emozioni e ottima musica. Fra queste anche una serenata tratta dal terzo capitolo della Saga “Il padrino”. Una serenata accompagnata al pianoforte dal maestro Antonio Vasta che, come sempre, col suo tocco delicato e forte allo stesso tempo, ha saputo trasmettere le emozioni così come la voce calda e vibrante di Mario Incudine.

E, ancora, pur non entrando nel merito politico, non poteva mancare un accenno alla situazione dei migranti che quasi quotidianamente sbarcano sulle coste italiane, in particolare quelle siciliane. “Al di là di ogni valutazione politica – prosegue Incudine – bisogna accogliere e pensare che quando una mamma affida il proprio figlio al mare”, non è una decisione presa a cuor leggero. Per molti di questi migranti, raccontati da Incudine, è meglio morire in mezzo al mare, piuttosto che ritornare da dove sono partiti come recita il ritornello di “Salina”, “Si nun pozzu jiri avanti, nun mi mannati arreri, lassatimi muriri ammenzu ‘u mari” (se non posso andare avanti, non mi mandate indietro, lasciatemi morire in mezzo al mare).

Fra aneddoti e racconti di vita siciliana passata e forse in alcuni casi ancora attuale, Mario Incudine nelle vesti di cantante, musicista, compositore, conduttore, comico e cantastorie ha deliziato e intrattenuto il numeroso pubblico, strappando risate e anche qualche momento di commozione per chi, siciliano trapiantato in terra ligure, si è rivisto nella Sicilia raccontata dal proprio conterraneo.

Incudine non ha mancato di cantare la canzone tormentone del momento “Mio fratello” di Biagio Antonacci che vede la collaborazione dell’artista siciliano e che è diventata un grande successo.

A concludere lo spettacolo un divertente siparietto che ha visto la partecipazione di tutto il pubblico e la richiesta “Bocca di rosa” di De Andrè, rigorosamente in dialetto siciliano.

Continuano intanto gli appuntamenti di Mario Incudine e Antonio Vasta. Questa sera saranno a Pieve Ligure (Genova); domani 25 luglio ad Albenga (Savona) al teatro Romano con il Ciclope (Canto IX). Continueranno la tournèe con “D’acqua e di rosi” a Gioiosa Marea il 27 luglio in piazza San Nicola alle 22.00 e poi ancora una trasferta in liguria con il Ciclope in scena a Bonassola (La Spezia) al teatro in pista il 29 luglio e il 31 luglio a Riomaggiore (La Spezia), al santuario nostra Signora della Salute alle 19.00. Il 29 luglio, invece, Mario Incudine tour 2018 sarà a Vernazza (La Spezia) al santuario Madonna di Reggio con anime migranti, in scena alle 05.30 del mattino.

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