Tortorici (Me): fecero decreto ingiuntivo al comune, autisti condannati alle spese

Dovranno pagare poco più di 2 mila euro ciascuno per le spese processuali e non hanno diritto ad una retribuzione aggiuntiva per i presunti straordinari prestati al comune di Tortorici dal 2008 al 2011.

Ha stabilito così il giudice del lavoro del tribunale di Patti con sentenza definitiva in merito all’opposizione presentata dal comune oricense alle richieste dei dipendenti con qualifica di autisti.

Dopo quattro anni si è dunque conclusa una vicenda giudiziaria che aveva visto una decina di impiegati comunali in lite con il comune. Era il 28 gennaio 2013 quando i dipendenti  avevano emesso un decreto ingiuntivo con cui era stato ingiunto il pagamento al comune per i dipendenti, a titolo di retribuzione per lavoro straordinario prestato in favore dello stesso comune negli anni dal 2008 al 2011.

Il comune il 19 marzo dello stesso anno si era opposto al decreto ingiuntivo e adesso, con la sentenza del 19 dicembre, la vicenda giudiziaria ha avuto finalmente fine. Secondo il legale dell’amministrazione comunale oricense, tesi poi accettata dal giudice del lavoro, “le differenze retributive da lavoro straordinario sono state richieste sulla base delle timbrature del cartellino segna tempo e sono da ritenere inidonee a dimostrare l’effettivo svolgimento di lavoro oltre l’orario”.

Inoltre, si legge nella sentenza, “nell’ambito del rapporto di pubblico impiego, non è dovuta la retribuzione per lavoro straordinario nel caso in cui lo svolgimento di quest’ultimo non sia stato preventivamente autorizzato dal responsabile del servizio”. Pertanto gli ordini di servizio non potevano essere considerati autorizzazioni e si militano a programmare gli orari di partenza delle corse degli scuolabus.

Secondo il giudice del lavoro “non vi sono elementi specifici da cui potersi evincere il superamento dell’orario di lavoro ordinario e che quindi non sia emersa prova sufficiente dello svolgimento da parte dell’opposto di lavoro supplementare o straordinario”. Oggi dunque il decreto ingiuntivo andrà revocato su ordine del giudice, mentre gli autisti sono stati condannati al pagamento delle spese legali, oltre che al pagamento di oltre 2 mila euro per compensi.

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