Noto (Sr): i frammenti urbani di Paolo Greco incontrano l’architettura antica

Metronimico radiale”, la personale di Paolo Greco, promossa dalla galleria Beniamin art di Catania del collezionista iraniano Behnam Fanaeyan, sarà inaugurata sabato 16 settembre alle 19.00 al museo civico ex convento di Santa Chiara a Noto nel siracusano.

Il titolo della personale, richiama una precedente mostra dell’artista di origii catanesi, presentata nel 2014 nel foyer del teatro di Donnafugata. Quello di Greco è un curriculum artistico molto particolare. La formazione da autodidatta, i viaggi e le permanenze in Italia e all’estero, la passione per il cinema e la cultura on the road, e ancora gli anni Settanta, le neo avanguardie, l’incontro con Vincent Pirruccio, scultore siculo-australiano di fama internazionale che ha accompagnato scelte e visioni dell’artista e dell’uomo; la partecipazione a esposizioni di pregio in spazi istituzionali, musei e gallerie civiche tra Taormina e Milano.

Alcune delle sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del museo della mafia di Trapani e del SAC della galleria reginoale di palazzo Bellomo a Siracusa.

Dusk till Dawn, tecnica mista, 2017-1024×1024

Poeta della materia, Paolo Greco, occupa un posto importante tra le menti più creative del sud-est siciliano. I materiali di scarto, gli pneumatici, le camere d’aria, i bulloni, sono frammenti di vita urbana che rivivono, triturati, manipolati, assemblati e laccati, in nuovi contesti di esistenza fenomenica e simbolica.

“Secondo le intenzioni dell’artista – scrive di lui, il critico d’arte Giuseppe Carrubba – tutto può diventare oggetto di indagine e di sperimentazione, ogni materiale ha delle potenzialità espressive dentro infinite possibilità, in cui si dà valore non all’invenzione in sé ma al metodo di trasformazione che nasce dall’interpretazione e dal contatto psichico e vitale delle cose del mondo”.

Un pensiero che fa da contrappunto alle riflessioni di Ornella Fazzina, docente di storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Catania. “Frammenti del quotidiano, brandelli di vita, lacerti di possibilità esistenziali hanno trovato una diversa organizzazione e dal sommerso sono emersi sotto nuova veste, enfatizzando una società dell’usa e getta. Questa operazione di assemblage è la maglia segnica che connota l’arte di Greco e che costituisce l’esito di un incessante lavorio di ricognizione di materiali in vista della produzione estetica”.

“Metronomico Radiale” è l’intestazione di una mostra che designa un impegno costante e concreto dell’uomo nel substrato urbano, quindi sociale. Si inserisce in un periodo di fermento artistico e culturale che la città del barocco vive in accordo con la sua candidatura a capitale della cultura nel 2020.

La location della personale, il Museo Civico di Noto, presenta un’architettura tardo-medievale con cui Greco desidera dialogare immaginando un contatto sine tempore tra il contemporaneo di ieri e il contemporaneo di oggi. Una trentina di opere e tre installazioni, appartenenti alla collezione privata di Behnam Fanaeyan, saranno immerse tra antiche architetture e scavi archeologici. Da questi emergeranno, in occasione dell’esposizione, fusti di materiale industriale in parte triturato e colorato, come a voler abbozzare l’incipit dell’opera dell’artista.

The Mists of Avalon, tecnica mista, 2017-1024×1024

Il vernissage ospiterà critici d’arte e addetti ai lavori per consentire l’apertura a una conversazione spontanea sulla ricezione delle opere ospitate al museo civico ex convento di Santa Chiara a Noto.

La mostra resterà aperta al pubblico fino a venerdì 20 ottobre, dal lunedì alla domenica con i seguenti orari: dalle ore 17.30 alle ore 23.30.

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