Palermo: morto un Closing se ne fa un altro?

Non c’è pace per la Società di viale del Fante, situazione complicata su diversi fronti

Archiviata la mancata cessione al gruppo inglese con a capo Paul Baccaglini, il Palermo si prepara ad affrontare un nuovo capitolo relativo al passaggio di proprietà della Società: di fatto Maurizio Zamparini, ad un anno di distanza dal primo approccio conclusosi con un rifiuto all’offerta da 50 milioni di euro, è tornato a dialogare con Frank Cascio in maniera intensa della cessione del Palermo. Contatti, confermati dagli stessi protagonisti, ottimamente incanalati e che potrebbero intensificarsi ancora di più nelle prossime settimane, ovvero quando Cascio dovrebbe riuscire ad arrivare in Italia.

A differenza della prima negoziazione, l’imprenditore edile americano ha dichiarato che per quella attuale sarà curato in maniera particolare l’aspetto della discrezione: riservatezza e silenzio rivestono carattere fondamentale nella trattativa e rappresentano la giusta consuetudine da adottare dalla parte acquirente e venditrice in tali occasioni.

Quindi un complesso di situazioni da affrontare in ogni caso in un clima tutt’altro che sereno: da venerdì scorso la proprietà (Maurizio Zamparini) è alle prese con i controlli della Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta dove sono ipotizzati reati sui bilanci, e per di più, oltre ai guai con la giustizia, per i rosanero incombe la non trascurabile e poco conciliante data del ritiro al quale, in atto, si presenterà una squadra incompleta ed inadeguata per la categoria.

Chissà che questa volta non si riesca a dare il giusto giro di vite, sedendosi nuovamente attorno al tavolo, per trovare finalmente una via d’uscita che a questo punto potrebbe tornare comoda a tutti, Zamparini compreso.

Maurizio Armanno, Cristofalo

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