Agrigento: il resoconto della finanza per il 2016

Tre sono state le direttrici strategiche proprie delle operazioni della guardia di finanza per il 2016. Ad Agrigento sono state osservate le direttive per garantire la sicurezza economico-finanziaria.

Nell’anno passato sono stati eseguiti complessivamente 2.200 interventi, numero che comprende sia le attività di iniziativa che quelle su delega della magistratura distrettuale, ordinaria e contabile.

Per quanto riguarda, invece, la lotta all’evasione fiscale, spicca l’individuazione di 57 tra evasori totali e para-totali di cui 52 soggetti totalmente sconosciuti al fisco e la segnalazione alle procure competenti di 61 responsabili di reati fiscali.

La compagnia della finanza di Agrigento, in particolare, nel 2016 ha disarticolato, nell’operazione “Criminal drinks”, un sofisticato sistema criminoso di evasione delle accise, avvalendosi tuttora degli strumenti di cooperazione internazionale nello specifico settore del’imposizione indiretta per proporre, ottenere e confermare i corrispondenti provvedimenti cautelari di natura personale e reale .

Per quanto riguarda il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e danni erariali, nonché indagini a contrasto alla corruzione e degli altri reati contro la pubblica amministrazione, i numeri conseguiti dalle fiamme gialle nella provincia di Agrigento si riferiscono ai contributi che lo Stato e l’unione europea erogano a sostegno delle imprese. Scoperte frodi comunitarie per oltre un milione di euro e frodi nazionali per 4,5 milioni di euro.

Non può essere non citata l’operazione Overland condotta dalla compagnia di Sciacca, nel cui ambito sono stati denunciate 36 persone che avevano beneficiato dell’assegno sociale nazionale, pur essendo residenti all’estero, per una truffa da oltre 2,2 milioni di euro.

Registrate anche diverse frodi connesse ai ticket sanitari, per le quali sono stati eseguiti 19 interventi, tutti irregolari, per un controvalore di circa 10 mila euro di esenzioni indebitamente beneficiate. Sul piano dell’attività a contrasto della corruzione sono state effettuate plurime indagini delegate o di iniziativa afferenti l’indebita partecipazione a gare d’appalto, l’indebita percezione di indebiti rimborsi pattuiti con enti pubblici, abusi d’ufficio e turbative d’asta nell’ambito di aggiudicazioni di commesse pubbliche.

Nell’ambito dei reati contro la pubblica amministrazione sono stati effettuati nell’anno 2016 21 interventi.

Per quanto riguarda il terzo obiettivo strategico, ossia il contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono stati conclusi 19 accertamenti patrimoniali nei confronti di soggetti malavitosi, anche solo indiziati di appartenere a Cosa nostra. Sono state eseguite, ad esempio, misure nei confronti di Leo Sutera, Angelo Stracuzzi e Calogero Di Caro.

In via preventiva, su richiesta della prefettura, sono stati svolti circa 600 controlli in materia di certificazione antimafia necessaria a tutte le aziende che vogliono partecipare a gare pubbliche di appalto.

Da ultimo, per la sicurezza prodotti, della contraffazione e dell’abusivismo commerciale, sono state denunciate 47 persone, sequestrati oltre 7600 prodotti contraffatti e circa 9.000 prodotti pericolosi per la salute in quanto non rispondenti alla normativa Ce e 3.000 Kg di prodotti agro-alimentari per falsa dichiarazione di origine.

Nella lotta al traffico di droga sono stati sequestrati complessivamente oltre 2 Kg di droghe, tra pesanti e leggere, e arrestati cinque spacciatori. Anche la lotta all’immigrazione clandestina sulla terraferma ed in mare, benché il controllo del canale di Sicilia è gestito prioritariamente dalle unità Navali della Marina Militare nell’ambito dell’ “Operazione Triton”, ha continuato ad interessare l’attività del Corpo in Lampedusa e nelle coste agrigentine, sia in mare che a terra, registrando complessivamente n. 10 interventi, di cui 6 navali, con l’individuazione di n. 601 immigrati.

Maria Chiara Ferraù

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