Tortorici (Me): il paese si stringe attorno al patrono San Sebastiano

Si sono conclusi in serata i festeggiamenti a Tortorici in onore del patrono, San Sebastiano. Una festa unica nel suo genere, suggestiva e ricca di fede. Tra sacro e profano, gli oricensi hanno reso onore al proprio protettore. Quest’anno a celebrare la messa cantata delle 11.00 nella chiesa madre dedicata a Maria Santissima Assunta, è stato il vescovo di Patti, Ignazio Zambito.

Come consuetudine, prima della messa, il “senato” è partito in processione dal vecchio municipio per consegnare le chiavi della città al Santo patrono. Al termine della messa, invece, come tradizione, il pesante fercolo è stato preso in spalla dai “nudi”, i fedeli vestiti di bianco e a piedi nudi che hanno iniziato la processione fino al fiume Calagni.

Particolarmente suggestiva e gradita agli oricensi è stata quest’anno la benedizione al fiume con i sacerdoti che, insieme, hanno intonato il “Te Deum” in italiano. Per la prima volta dopo decenni i fedeli sono riusciti a comprendere le parole della rituale preghiera recitata ogni anno dai sacerdoti agli argini del fiume proprio nel luogo dove si ricorda il ritrovamento del campanone del duomo, perso dopo l’alluvione del 1682.

La stessa campana che dal primo gennaio di ogni anno viene suonata a mano da giovani volenterosi e i cui rintocchi inconfondibili riecheggiano in tutta la vallata. La processione è proseguita poi per le strade del paese, con la consueta questua e le salite affrontate di corsa lungo i vicoli stretti ed impervi del centro nebroideo.

Quest’anno la festa a Tortorici – ha dichiarato Sebastiano Destro, avvocato e presidente della commissione di San Sebastiano – si è svolta all’insegna del rinnovato spirito di collaborazione fra giovani pieni di energia e di nuove idee e gli anziani custodi dei riti della centenaria tradizione della festa. Un plauso va a tutti – prosegue Destro – ai ragazzi desiderosi di essere parte integrante della festa, agli uomini di navigata esperienza che hanno saputo accogliere i giovani. Ma soprattutto un grazie va ai coraggiosi che hanno sfidato le temperature polari pur di portare i panitti di San Sebastiano distribuiti il 18 gennaio, agli anziani e agli invalidi di tutte le 72 borgate”.

L’appuntamento con la festa di San Sebastiano sarà per domenica 29 gennaio con l’ottava quando il simulacro verrà ripreso dalla centrale chiesa di San Nicolò dove è stato riposto questa sera al grido gioioso e pieno di devozione “Grazi, San Bastianu, gra’”.

Maria Chiara Ferraù

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