Forza d’Agrò (Me): “Arte e senso dell’oltre” alla casa della divina bellezza

Sarà inaugurata sabato 16 aprile a Forza d’Agrò nel messinese, la sede della fondazione siciliana “Casa della divina bellezza “ con la mostra “Arte e senso dell’oltre”. Il luogo in cui Coppola ha ambientato “Il padrino”, un borgo medievale ricco di natura, palazzi d’epoca e di panorami.

La Fondazione si concentra sul rapporto tra arte contemporanea e teologia cristiana e sul rapporto uomo-fede. Due gli appuntamenti in programma: una conferenza a cura di Giorgio Agnisola e la mostra personale del pastore-scultore Lorenzo Reina “Come in alto” a cura di Daniela Fileccia.

“La Casa della Divina Bellezza – spiega il presidente della fondazione, il prof. Alfredo La Malfa – è stata creata nel 2009, nel 2014 è divenuta una fondazione e nel 2015 ha ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Siciliana come persona giuridica privata senza fini di lucro. Frutto di un restauro durato circa tre anni, la Fondazione – un unicum nel panorama siciliano – è finalizzata al rapporto fra arte contemporanea, teologia cristiana e dimensione del sacro. Il viaggio che s’intraprende accedendo alla casa vuole corrispondere a un’ascensione spirituale, scandita da simboli grafici e architettonici, particolari che vanno cercati e ricercati dal visitatore-pellegrino. La scelta di dare alla dimora il nome di “Casa della Divina Bellezza” nasce da un’attenta riflessione con cui ho voluto sottolineare la nuova natura della struttura. Non più casa privata, ma luogo aperto in cui ospitare eventi atti ad arricchire lo spirito di chi lo visita. Un luogo dove condividere religioni e spiritualità, mostrando un percorso che si svela soltanto attraverso la manifestazione della bellezza”.

Due gli appuntamenti della serata inaugurale: la conferenza “Arte e senso dell’Oltre” a cura dello storico e critico d’arte Giorgio Agnisola che introdurrà la storia e il percorso museale della fondazionearticolato in “tappe” soffermandosi sulla spiegazione di alcune opere degli artisti nazionali e internazionali che hanno collaborato con l’istituzione e che compongono la collezione permanente della medesimae la personale temporanea di Lorenzo Reina “Come in alto” a cura di Daniela Fileccia.

“Come è in alto” – afferma la curatrice della mostra – è la materializzazione del segreto iniziatico del testo ermetico: un cuore di pietra e sangue, incarnato anche nel dolore e nella durezza della vita, è il solo in grado di intercettare la connessione fra realtà e illusione. La condizione perché ciò avvenga è che le coordinate spazio temporali, simboleggiate dalla croce, siano rese divine dal fare sacro; ed è così che il cuore si specchia in un cielo posto in basso. La carne come nel corpo di Cristo diventa cibo spirituale e il sangue nettare e promessa d’eternità. È così che Lorenzo rende sacra la materia senza che essa perda la gioia di esserci, il respiro supera i confini del corpo, si espande e va oltre. Il corpo di queste sculture è tempio del divino ed esso stesso divino. Lorenzo non conosce la rabbia di Michelangelo e trova la sua pace rendendo sacra la materia.”.

Poeta-contadino e scultore-pastore Lorenzo Reina è sicuramente un artista sui generis che ha realizzato anche importanti complessi architettonici rurali in cui l’arte e la natura convivono, quali: la Fattoria dell’Artee il Teatro Andromeda. Tra le opere in mostra vi è anche “Santa Rosalia”, 1977, opera con cui ha partecipato alla 54º Biennale di Venezia, Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi.

Sabato 16 aprile sarà, inoltre, possibile prendere parte alla visita guidata della mostra “Come in alto”condotta da Daniela Fileccia, che illustrerà i lavori dell’artista Lorenzo Reina, seguendo il percorso tematico delineato all’interno del suo testo/riflessione curatoriale.

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