Catania: agricoltori del Mezzogiono a difesa del “Made in Italy”

Arance, mandarini, pomodori, grano e olio. Prodotti sani, importanti in una dieta equilibrata, buoni e simbolo di un’Italia agricola d’eccellenza. Questi prodotti sono a rischio. A rischio a causa delle ultime scellerate decisioni e votazioni della comunità europea, come il voto di oggi sull’importazione di olio dalla Tunisia senza alcun dazio. E in piazza a Catania scendono gli agricoltori del Mezzogiorno a difesa dell’agricoltura Made in Sicily.

La mobilitazione prende il via nel giorno del via libera definitivo dell’Unione Europea all’accordo che consente l’ingresso senza dazi di 35 mila tonnellate di olio tunisino che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori. Trattori e cartelli che chiedono “Subito l’etichettatura di origine degli alimenti” ma anche denunciano: “Chi attacca il made in Italy attacca l’Italia”.

Sono stati allestiti anche gli stand per mostrare l’inganno del falso Made in Italy per preparare la vera spremuta italiana e denunciare la strage delle arance e una collezione dei più scandalosi prodotti agroalimentari con nomi che richiamano gli episodi, i luoghi e i personaggi delle mafie che vengono sfruttati per fare un business, dal caffè mafiozzo bulgaro alla maffiasauce belga.

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