I territori collinari e montani della Sicilia zone franche, per colmare il divario di una particolare collocazione territoriale, che fino a questo momento ha privilegiato le fasce costiere, con gravi conseguenze in termini di spopolamento ed abbandono delle località dell’entroterra.
Queste le osservazioni scaturite a margine del convegno svoltosi qualche giorno addietro a Castellana Sicula, relative al disegno di legge presentato all’ARS e finalizzato alla istituzione di zone franche montane.
Sull’argomento, chiara la posizione del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, intervenuto nella qualità di Presidente di Federparchi Sicilia, che ha proposto l’inserimento di diritto dei Comuni ricadenti in area parco tra i beneficiari del riconoscimento di zone franche montane.
La proposta è stata ampiamente condivisa dal Presidente della III Commissione Attività produttive dell’ARS, Bruno Marziano, primo firmatario dell’iniziativa parlamentare, presente all’incontro.
Notevole il valore aggiunto fornito dai Comuni montani in termini di identità territoriale: per la presenza di piccole e medie imprese che operano in settori economici che rischiano di scomparire, per l’azione di conservazione di tradizioni da preservare e tramandare alle future generazioni, riconoscendo a pieno titolo il ruolo istituzionale degli Enti Parco.
“Questa sarà una importante possibilità per tutti i Comuni che aderiscono ai Parchi siciliani”, dichiara concludendo Giuseppe Antoci.