Catania: “Lo specchio” per la prevenzione contro le tossicodipendenze

Melita ha 26 anni. A 13 ha cominciato a fumare uno spinello. Poi ha provato droghe più pesanti, fino a quando la sua vita è finita nel vortice delle dipendenze. Una vita nella quale Melita non si rispecchiava più: i suoi occhi erano spenti, non avevano più i sogni di quando era bambina.

Oggi gli occhi di Melita ritornano ad avere una luce bellissima perché Melita, dopo aver toccato il fondo, ha deciso di disintossicarsi e grazie all’aiuto della comunità di San Patrignano ha riconquistato una nuova esistenza dove i colori, le emozioni, le proprie attitudini rivestono un ruolo importante, senza più vergognarsi di quello che è, anzi essendo orgogliosi di cosa si rappresenta.

Melita ha raccontato questa storia stamattina a tanti studenti che hanno partecipato allo spettacolo “Lo specchio”, il nuovo progetto inserito nel percorso di prevenzione We Free portato in scena dai ragazzi di San Patrignano per sensibilizzare i giovani sul tema delle dipendenze. In particolare, il progetto WeFree ha previsto due spettacoli nella regione e 4 workshop in programma a maggio (due a Catania e due a Troina) con la collaborazione dell’associazione Amici San Patrignano Troina.

Oggi a Catania lo spettacolo è andato in scena con il patrocinio del Comune al teatro Sangiorgi. A rappresentare l’amministrazione comunale, l’assessore al Welfare, Angelo Villari; la presidentessa del consiglio comunale, Francesca Raciti e la presidentessa della commissione servizi sociali, Erika Marco.

A riempire il teatro sono stati gli studenti dei licei Spedalieri, Emilio Greco, del convitto Cutelli, della scuola media Carducci, dell’istituto Matteo Panzani di Giarre e dell’Iss Ettore Maiorana di Troina, nonché gli enti di formazione Cirpe, Cnos e Archè.

Accanto a Melita, che ha condotto gli spettatori in un viaggio di pensieri, ricordi, emozioni e canzoni, c’è stato il regista e attore teatrale Pascal La Delfa, che ha costruito un dialogo che può proseguire con i giovani anche sul web.

“Viviamo in una società in cui le sostanze sono spesso vissute e percepite come non pericolose o dannose, ma come semplici beni di consumo. È perciò importante stimolare comportamenti e stili di vita lontani dai rischi di disagio che possono portare al loro uso – ha dichiarato Iva Carrubba, presidente dell’associazione Amici di San Patriniano – L’obiettivo è quello di riuscire a scalfire quel senso di onnipotenza che spesso rende tutto lecito, offrendo ai giovani strumenti di consapevolezza dei pericoli connessi all’uso di droghe e all’abuso di alcool”.

Maria Chiara Ferraù

 

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