Crolla il viadotto Scorciavacche, ad una settimana dalla riapertura

Dopo mesi di lavori, ad una settimana dalla riapertura, è crollato il viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Agrigento. L’Anas ha chiuso al traffico la strada tra il Km 225 e il Km 227 nei pressi di Mezzojuso.

Sull’episodio il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affidato ai social network il suo disappunto scrivendo: “Il viadotto delle Scorciavacche, sulla Palermo-Agrigento, inaugurato lo scorso 23 dicembre e costato 13 milioni di euro è crollato. Solo per una fortunata coincidenza non si è fatto male nessuno, ma questo non cambia di una virgola le colpe dei colpevoli. Ho chiesto ad Anas il nome del responsabile: è finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto”.

“Sicilia, viadotto nuovo crollato. Chi ha sbagliato pagherà, sia chi l’ha costruito sia chi l’ha collaudato #finitalafesta”, ha scritto, invece, su Twitter il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi.

Intanto, l’Anas si dice pronta ad una azione legale “nei confronti della ditta costruttrice e del direttore dei lavori” del viadotto crollato. E precisa che in via precauzionale la struttura era stata chiusa alle auto per evitare rischi alla circolazione. “Il cedimento – precisa l’Anas – non ha riguardato il viadotto ma il tratto di rilevato di accesso all’opera. Il 30 dicembre il personale tecnico Anas intervenuto sul posto, avendo accertato un avvallamento del piano stradale, ha deciso di procedere in via cautelativa e preventiva alla chiusura della strada, tra il km 226,040 e il km 227,040, in localita’ Mezzojuso, in provincia di Palermo, ripristinando la deviazione sulla SP 55 bis”.

“Nel pomeriggio del 30 dicembre, sulla base di quanto accertato dai tecnici della società  – afferma il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci – e tenuto conto del possibile evolversi del movimento del corpo stradale che avrebbe potuto determinare il collasso del rilevato, ho immediatamente disposto la chiusura preventiva e cautelare della variante. Ciò ha evitato ogni eventuale rischio per gli utenti”.

L’Anas, fa sapere anche di avere “immediatamente contestato al contraente generale, a cui è affidata l’esecuzione dell’opera, il difetto di esecuzione”, disponendo “l’immediata installazione di un sistema di monitoraggio di tutti i rilevati realizzati nell’ambito del tratto in oggetto e ordinando di procedere al ripristino del piano viabile, ma non del viadotto, nel più breve tempo possibile”.

Nel contempo è stata aperta un’inchiesta “per accertare le eventuali responsabilità della ditta costruttrice e del direttore dei lavori, che aveva autorizzato l’agibilità provvisoria, riservandosi di avviare nei loro confronti un’azione legale”.

“Nei giorni successivi al cedimento del piano viabile e, non appena le condizioni meteorologiche lo hanno consentito (tra il 31/12 ed il 1/1 il territorio è stato interessato da copiose nevicate) – conclude l’Anas – il contraente generale, cui le aree sono in consegna, si è attivato con i primi interventi di ripristino, visto che la messa in sicurezza era stata già eseguita nei giorni precedenti al manifestarsi del cedimento. Tutti gli interventi di ripristino sono a carico della ditta costruttrice, senza alcun onere per l’Anas”.

L’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Giovanni Pizzo, ha invece così commentato in una nota: “Sembra inverosimile che un’opera appena completata sia oggetto di cedimenti strutturali. Avvieremo di concerto con l’Anas una severa ispezione che terrà conto di quanto accaduto, ricercando eventuali responsabilità fra tutte le imprese, appaltatrici e subappaltatrici, a cui sono stati affidati i lavori. Chi ha sbagliato dovrà pagare il conto e non ci saranno sconti per nessuno”.

 

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