Messina: “operazione Tris”, falsi incidenti stradali, 20 misure cautelari

Mettevano in scena falsi incidenti stradali per ottenere i premi delle assicurazioni. Questa mattina i carabinieri della compagnia Messina sud in collaborazione con il personale della sezione infortunistica della polizia municipale del capoluogo peloritano, hanno eseguito 20 misure cautelari che hanno raggiunto altrettante persone indagate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla reiterata simulazione di falsi incidenti stradali.

Undici persone sono finite ai domiciliari, per otto persone è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una persona è finita in carcere.

Le indagini erano partite a maggio del 2011 con l’accertamento da parte della polizia municipale della falsificazione di atti per la realizzazione di falsi sinistri. In particolare, sono emersi tre incidenti che presentavano forti analogie con uno che si era effettivamente verificato nell’estate dl 2010 ed era stato rilevato dagli agenti della polizia municipale.

Una delle richieste alle assicurazioni era andata in porto e aveva fruttato 30 mila euro per un falso incidente. Le indagini, supportate a perquisizioni, sequestri di documenti e attività tecnica, hanno permesso di individuare il sodalizio criminale dedito alla realizzazione di falsi incidenti stradali con il coinvolgimento di altri soggetti che prestavano la loro opera come testimoni per sinistri mai avvenuti o come soggetti direttamente coinvolti.

Nel corso delle perquisizioni a carico degli indagati sono stati rinvenuti elementi tali da prefigurare la programmazione di altri falsi incidenti. Per ottenere i premi assicurativi, il gruppo criminale è arrivato a falsificare la documentazione sanitaria e i documenti d’identità, ricorrendo in un caso anche ad uno scambio di persone in occasione di una visita medico-legale richiesta da una compagnia assicurativa prima di concedere il risarcimento. In un caso gli agenti della municipale hanno bloccato un indebito risarcimento di oltre 200 mila euro a favore degli odierni indagati.

Nel corso dell’indagine sono state denunciate 52 persone, 20 dei quali destinatari del provvedimento di misura cautelare e 32 indagate a piede libero. L’attività di indagine fa seguito all’arresto, nel novembre del 2011, di Gaetano Molino che, per garantirsi l’impunità, aveva minacciato un ispettore della polizia municipale impegnato nelle indagini. Le minacce di Molino diedero maggiore impulso all’attività di indagine con l’impiego di maggiore personale e profusione di maggiore impegno.

In carcere è finito Gaetano Molino, 41 anni. Arresti domiciliari per: Mauro D’Angelo, 25 anni; Adriano D’Angelo, 24 anni; Antonella Lui, 59 anni; Giuseppe De Leo, 48 anni; Felicetta Smiraglia, 49 anni; Carmelo Muscolino, 24 anni; Concetta Maria Totaro, 44 anni; Elisa Di Lauro, 36 anni; Arcangelo Settimo, 33 anni; Alessandro Munaò, 41 anni e Giuseppe Gangemi, 25 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per: Carmela Alaimo, 41 anni; Alessio Lanzafame, 27 anni; Antonino Cucinotta, 24 anni, pregiudicato; Paolo De Luca, 58 anni; Francesco Bonazinga, 42 anni; Davide Galletta, 37 anni; Umberto Di Blasi, 46 anni e Giovanni Ferrara, 22 anni.

Maria Chiara Ferraù

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