La discarica di Mazzarrà verso la chiusura

Durante la conferenza dei servizi del 2 settembre svoltasi dall’amministrazione municipale presieduta dal Sindaco Avv. Mario Foti presso il Dipartimento Acque e Rifiuti ed avente ad oggetto la revoca delle autorizzazioni n. 391 e n. 393 del 2009 nonché la richiesta di rinnovo dell’AIA per il conferimento nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, avanzata dalla TirrenoAmbiente s.p.a.,  sono emersi fatti gravissimi, che hanno confermato quanto denunciato da diversi anni dall’attuale Amministrazione Comunale di Furnari. La società, che gestisce l’invaso, nota alle cronache giudiziarie sia per la condanna in secondo grado dell’ex presidente per concorso esterno in associazione mafiosa che per l’arresto dell’attuale amministratore delegato per un presunto atto di corruzione di unDiscarica Mazzarrà funzionario regionale, ha mostrato la propria colpevole negligenza ed incompetenza nel gestire il sito della discarica: dalle risultanze documentali è, infatti, emerso che l’abbancamento dei rifiuti è stato fatto in maniera non conforme alla normativa vigente ed in violazione del progetto autorizzato dalla competente autorità regionale. In particolare, risultano violate le prescrizioni sulle modalità di impermeabilizzazione, quelle sulla volumetria, che ha superato di circa 1 milione di metri cubi quella consentita, con erronea rappresentazione dello stato di fatto, una grave incongruenza tra i volumi forniti con un superamento delle quote massime di riferimento di abbancamento (con un’altezza di 145 metri sul livello del mare, rispetto ai 118 previsti ed autorizzati in progetto), una diversa morfologia realizzata rispetto a quella autorizzata, l’assenza di un pizometro posto a monte, la mancata esecuzione della verifica sulla stabilità del corpo rifiuti dell’insieme terreno/corpo rifiuti e del corpo rifiuti. Il controllo, effettuato il 27 agosto, dal NOE dei Carabinieri ha evidenziato la presenza di fenomeni d’instabilità dell’invaso e l’urgenza della messa in sicurezza al fine di evitare un reale rischio di disastro ambientale, in una zona soggetta a dissesto idrogeologico e nella quale insistono risorse idriche protette. La palese violazione delle autorizzazioni, che ha comportato un’altezza della discarica presenta di circa 27 metri in più di quanto consentito (equivalente ad un palazzo di dieci piani) è stata posta in essere con il complice silenzio e le omissioni delle istituzioni, che avrebbero dovuto vigilare su una attività pericolosa comportante rischio per i cittadini che vivono nel territorio, atteggiamento peraltro continuato e reiterato anche in detta conferenza di servizi. A puntuale smentita delle pregresse compiacenti professionalità vantate ed oggi smentite dai fatti, unitamente agli arresti dei vertici della società predetta ed a loro coinvolgimento in fatti criminali, tali gravissimi fatti hanno squarciato anche quest’ultimo velo di verità e dimostrano quanto fondate erano le preoccupazioni ed il pericolo più volte rappresentato dalla Amministrazione Comunale di Furnari e come sia urgente ed ineludibile un commissariamento della società ed il sequestro e la bonifica del sito per prevenire e tutelare la salute dei cittadini residenti.

Foti Rodrigo

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