Furnari (Me): successo di Peppe Sindoni e Leo Lippolis al Genesi

L’inaugurazione della stagione estiva alla discoteca “Genesi” di Portorosa può definirsi un avvenimento unico per la sua spettacolarità, contrassegnata da fantasmagorie di luci e da un ambiente di cordiale accoglienza. Facendo gli onori di casa, Francesco Costanzo, uno dei gestori il locale, ha illustrato l’articolazione della struttura, caratterizzata da una superficie talmente vasta da ospitare ben due privè (di cui uno esclusivo, dedicato agli amanti della musica anni Sessanta, Settanta ed Ottanta), una piscina illuminata, due grandi piste da ballo, Leo Lippolis e Dino Fiannacca Yanezuna piccola sala stampa, ove avvengono le interviste a cura della piattaforma telematica “Genesi TV”, ed infine un’immensa area parcheggio all’esterno. Molto nutrito il cartellone degli eventi ad incominciare dal doppio concerto, svoltosi lo scorso sabato, del noto vocalist Peppe Sindoni e del celebre deejay Leo Lippolis, i quali molto gentilmente ci hanno concesso un’intervista: “Coltivo la passione per la musica fin dall’età di diciassette anni, nonostante a quindici anni sia avvenuto il primo approccio come conduttore radiofonico in un’emittente privata. – sottolinea Peppe Sindoni – Dopo avere girato mezza Europa e tutta l’Italia per un quarto di secolo, da tre anni sono il vocalist del cupolone più bello d’Italia, ossia il Genesi. La discoteca in Sicilia sta uniformandosi agli standard europei, in particolare a quelle presenti nell’isola di Ibiza. Ritengo che la missione degli intrattenitori musicali sia di divertire e scatenare emozioni, per cui essi devono lanciare messaggi positivi a fronte d’una musica digitalizzata e sottoposta a continua ricerca e sperimentazione, le cui cavie sono rappresentate dai brani anni ’80 e ‘90”. La chiara fama internazionale adorna Leo Lippolis, un disc-jockey creatore e mixatore di musica da ben ventisette anni, esperto di house: “Dal 1991 sono in tour lungo tutta la penisola, mentre da dieci anni sono in giro per il mondo (Stati Uniti, Polonia, Spagna, Olanda, Brasile in particolare). – evidenzia Leo Lippolis – Ad ottobre farò base a Miami (Florida), dove lavorerò ad un network di musica house. La mia formazione avviene a venti anni allorquando suonavo nei locali di Taormina e senza dubbio la musica rappresenta energia, vita e libertà espressiva. Sono un cultore del genere house, ma non ne disdegno le versioni tech e soulful. Nella realizzazione dei brani sto molto attento ai contenuti imperniati su un sound di alta qualità, che garantisce l’energia del pubblico e rappresenta una garanzia di longevità, per cui a tal fine la tecnologia può costituirne un valido strumento. Attualmente c’è una grande sperimentazione, la cui tendenza ispiratrice è orientata agli anni passati come una serie di corsi e ricorsi storici; diPeppe Sindoni conseguenza ciò, che è percepito oggi, sarà amplificato fra dieci anni. La vena musicale attualmente non si è esaurita, ma si è dispersa nei meandri di quella comunicazione figlia del marketing. Oggigiorno le discoteche di tutto il mondo sono popolate da persone di tutte le età e le generazioni più datate la vivono molto intensamente, perché si divertono di più. Certamente non abbandono la Sicilia, ma ho l’obbligo morale nonché l’esigenza di esprimermi a livello internazionale. Amo il confronto e, dato il notevole livello culturale sonoro negli U.S.A., vorrei misurarmi con quella prestigiosa realtà”. Grazie alle immagini della fotografa Ivana Cattafi, che le ha poste alla pubblica visione nel gruppo facebook “Genesi Discoteca” nonché nella pagina “Ivana Cattafi Photographer”, il numeroso pubblico si è entusiasmato ai ritmi ed alle parole di un energico oratore quale Peppe Sindoni, mentre si è letteralmente inchinato alle melodie penetranti ed intensi, introdotti con un’alternanza gradualmente improvvisa da Leo Lippolis, accompagnato per l’occasione dal vocalist Dino Fiannacca Yanez: le sonorità, infatti, sembravano delle orazioni, che gli astanti, ballando e sentendosi come un’unica tribù obbediente a valori di solidarietà meccanica, invocavano al loro sacerdote posto alla consolle come in un sacro altare.

Rodrigo Foti 

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