In merito alla chiusura dell’istituto tecnico di Tortorici, intervengono Cgil, Cisl e Uil. con decreto del 15 febbraio è stata disposta la chiusura della sede staccata dell’itet di Sant’Agata di Militello.
Il centro nebroideo perde cosi un presidio di legalità e perde anche dal punto di vista economico.”Un altro duro colpo per Tortorici, in passato qualificato punto di riferimento comprensoriale -scrivono Cgil, Cisl e Uil in un comunicato unitario – ed oggi mortificata e costretta a subire l’ennesima spoliazione.
Un danno enorme al già compromesso sistema economico. L’importante istituzione porta movimento e produce economia, per la presenza del personale scolastico e degli alunni, che ogni giorno arrivano anche da fuori. Gli studenti del posto rimangono nel loro paese e spendono i soldi nelle attività del luogo. Inoltre, costringere i ragazzi a raggiungere Sant’Agata, oltre ai maggiori e significativi costi che dovranno sostenere le famiglie, farà aumentare i rischi determinati dalla percorrenza del tragitto, con l’aggiunta di altri disagi, perché gli scolari sottrarranno oltre due ore al giorno da dedicare al viaggio. Con la scuola sul posto, i giovani – molti dei quali peraltro, provenendo dalle contrade, affrontano già un viaggio – potrebbero recuperare qualche ora di sonno la mattina e avere a disposizione più tempo da destinare allo studio e al tempo libero di pomeriggio”.
I sindacati ricordano il dramma sociale che sta vivendo l’intera comunità con i dipendenti comunali che non percepiscono lo stipendio da dieci mesi e i servizi paralizzati ormai da due giorni.
“Mentre si consuma un dramma sociale ed economico enorme- scrivono-, ad impressionare è il silenzio tombale del Comune il quale, qualora tale scelta fosse dipesa solo da ragioni economiche inerenti il canone pagato dalla ex Provincia, avrebbe potuto individuare altri locali, anche di proprietà o, in alternativa, compartecipare alla spesa”. Argomento, questo, discusso anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale.
I sindacati intendono verificare se vi siano ancora le condizioni per scongiurare la chiusura della scuola anche “alla luce della presunta disponibilità che avrebbe manifestato la proprietà dell’edificio che ospita la scuola, e porre in essere ogni utile iniziativa per difendere un presidio istituzionale di grande importanza e prestigio per la comunità oricense”.
Maria Chiara Ferrau