Catania: incontro del Rotary su: “Maratona, una metafora della vita”

“Maratona: una metafora della vita” è l’argomento di un incontro organizzato dal Rotary Catania ovest per fare in modo che i relatori, tutti maratoneti, potessero trasferire ai soci del club e agli ospiti presenti le tantissime emozioni concentrate durante la gara che si corre sulla distanza dei 42,195 Km.

I racconti delle esperienzein maratona di Enrico Trantino, Jurgita Turuliene, Mauro Prosperi e Gaetano Pirrone, hanno trasmesso emozioni, vibrazioni e straordinaria umanità. Secondo il sindaco di Catania, Enrico Trantino, la maratona “è un insieme di metafore di vita perché correndola si capisce che ogni difficoltà può essere superata e che un passo è sempre il necessario inizio di ogni sfida. È energia, volontà di potenza, conoscenza di te stesso e delle tue debolezze, voglia di affrontare il resto della giornata con più spazio nel tuo animo per raccogliere gioie, dopo averlo svuotato dalle tossine del quotidiano. E’ emozione, emozione, istinto di sopravvivenza, desiderio di fatica per essere più allenato ad affrontare quelle che la vita di ogni giorno ti riserva. È un modo per ricordarti il rapporto proporzionale tra sforzo e ricompensa, nel senso che quanto più sarà il primo, tanto più gratificante la seconda.”

All’incontro è intervenuta, giungendo direttamente dalla Lituania, Jurgita Turuliene, past district governor del distretto Rotary 1462. Jurgita ha presentato, parlando un ottimo italiano studiato negli ultimi due mesi, il suo viaggio verso le sei stelle, ossia verso l’Abbott world Marathon Major, il circuito delle sei maratone internazionali più partecipate e iconiche al mondo: Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York City. Ha mostrato la medaglia speciale ottenuta e ha parlato dei suoi progressi e delle sue imprese, come quella di aver corso due maratone in due giorni.

Una storia a cui si sono interessati i media di tutto il mondo è quella di Mauro Prosperi. Mauro, medaglia d’oro con la squadra italiana di Pentathlo moderno ai giochi olimpici di Los Angeles 1984, prese parte nel 1994 alla Marathon des Sables, un’ultramaratona estrema di circa 250 km su 6 tappe che si svolge nel Sahara marocchino. Durante il quarto giorno di gara, Prosperi venne sorpreso da una tempesta di sabbia e si perse. Si alimentò mangiando pipistrelli e serpenti e bevendo la propria urina. Tentò anche di suicidarsi tagliandosi le vene, ma il suo sangue era divenuto troppo denso perché potesse morire. La suastoriaè stata ripercorsa dal documentario “Sahara Nightmare di National geographic channel, dal programma “Escape from hell” di Discovery Channele in un episodio della docuserie di Netflix, Losers.

Il presidente del Rotary club Catania Ovest, Gaetano Pirrone, ha parlatodi come un breve lasso di tempo, quello in cui si corre una maratona, sono concentrate tante diverse emozioni vissute in modo amplificato: si prova la gioia della partenza, poi la spensieratezza dei primi chilometri, la strategia dimetà gara, le preoccupazioni successive, poi le difficoltà, il muro al trentesimo chilometro quasi invalicabile, poi la caparbietà, la saggezza, la testa e il cuore che prevalgono sulle gambe e la voglia disperatadi arrivare in fondo. Riuscire a correre una maratona, a raggiungere il traguardo, a conquistare la medaglia tanto desiderata, rende l’idea di come vada affrontata al meglio la vita.

 

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