Messina: l’Anpi si chiede se le scritte “Mussolini” su palazzo Magaudda spariranno

L’Anpi, associazione nazionale partigiani italiani, sezione di Messina, ,si chiede se le due scritte “Mussolini” su palazzo Magaudda, in corso di restauro, spariranno o meno. Lo scorso 15 settembre la soprintendenza di Messina ha effettuato un sopralluogo al palazzo in stile liberty eclettico, con la partecipazione del direttore dei lavori, della progettista del restauro, della restauratrice e dell’amministratore del condominio.

“E’ stato constatato – scrive l’Anpi – che le scritte Mussolini, frutto di un rifacimento con colore smaltato nero, disturbano esteticamente la visione del prospetto dopo il progetto di recupero. Non hanno ragione di permanere in piena evidenza. La soprintendenza considera opportuna la velatura delle scritte in modo da ridurne l’impatto visivo”. Ma l’Anpi, che per prima in città si è mossa su questa vicenda della “riemersione” e del rifacimento delle scritte, si chiede cosa si intenda per “velatura”. “La velatura è una tecnica pittorica che consiste nella stesura di uno strato di colore sopra un altro già asciutto. Lo strato fresco deve essere sufficientemente sottile da lasciare trasparire il tono sottostante”: così si legge su Wikipedia. E sulla Treccani: “Nella tecnica pittorica, il sottile strato di colore che il pittore distende sul dipinto ben secco, sia per intonarlo meglio, sia per addolcire il modellato, sia per modificare la forza di un tono; l’uso della velatura non è un ripiego, bensì un preordinato artificio”.

Insomma, si muovevano in questo senso gli interventi dell’Anpi, del Pd e del prefetto, degli architetti Celona e Marabello? Con tutte le cautele scientifiche del caso, trattandosi di “restauro”, è chiaro che quelle scritte non hanno ragione di persistere – prosegue il comitato – Se poi il problema è quello di far intervenire un camion col “cestello” e un operatore, visto che il ponteggio è stato spostato sull’altro lato del palazzo, l’Anpi di Messina chiarisce che è pronta ad accollarsi la spesa. Non sarà certo questo costo a fermare due idee dell’Associazione partigiani: il rispetto per storia urbana della Messina post-terremoto e la condanna di qualsiasi “esperimento” di esaltazione immeritata per chi tanto male ha fatto all’Italia e a Messina in particolare”.

 

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