Riesi (Cl): mostra fotografica “Il ricordo”

Nel contesto della manifestazione che si terrà a Riesi dal 4 al 7 agosto, il fotografo Gustavo Alàbiso presenta nei locali del MO BAR una scelta d’immagini tratte dal libro “Immagina Riesi”, del quale lui è l’ideatore e il fotografo, relazionandole a fotogrammi tratti da due film girati a cavallo degli anni 1960/70 in Super 8 e che sono stati ritrovati durante le riprese del Documentario “Una vita Valdese” del regista Salvo Cuccia.

La mostra rappresenta una visione esclusivamente fotografica del tema “Il ricordo”, di come l’autore abbia cercato di rappresentare il passato della sua infanzia e gioventù a Riesi nelle immagini scattate tra il 2017 e il 2019 per il libro “Immagina Riesi”, fotografie che ha composto avvalendosi del proprio ricordo ma anche di una vecchia Hasselbald 500 C, acquistata apposta per questo lavoro (macchina fotografica e obiettivi tra l’altro, che sono stati costruiti negli stessi anni nei quali si parla nel libro) lavorando dunque su supporto analogico.

Nella mostra fotografica queste fotografie sono messe a confronto con dei fotogrammi tratti dai due film, nei quali, tra l’altro sia lui, che alcuni suoi compagni di classe, vengono ripresi da bambini, una classe di 25 persone che sono, insieme ai testimoni del tempo, i protagonisti del volume “Immagina Riesi”.

Questi film e come se rappresentassero la “vera” realtà, quella che l’autore aveva serbato per decenni dentro di sé, dimostrando che sì, era vero, che questi compagni di classe sono esistiti ed erano stati veramente lì. Che sì, lui ha vissuto in una comunità valdese in mezzo ad adulti che arrivavano da tutto il mondo. E che sì Riesi, allora, era circondata solo da campi.

Quanto è veritiero “il ricordo”, da re -indietro, cor cuore e dunque richiamare in cuore? Una memoria filtrata dal cuore, dal sentimento?
E quanto sono veritiere le immagini prodotte per documentare gli attimi sfuggenti e i simboli della propria vita?
Questa riflessione sul valore delle fotografie, in quanto documenti “oggettivi” viene messa in discussione, visto che sia l’autore dei due film, che Gustavo Alàbiso, sanno usare le immagini per poter dimostrare, (forse arbitrariamente), una propria tesi.

Gustavo Alàbiso, è nato a Pomaretto in Piemonte nel 1962, si trasferì a Riesi con il fratello Marco a seguito dei genitori Rocco e Ines Long nel 1966. Il padre, valdese e oriundo di Riesi e la madre valdese, nata in Argentina e cresciuta in Uruguay, avevano deciso di collaborare al progetto del Servizio Cristiano. Gustavo ha vissuto a Riesi fino al 1985. Dal 1987 al 1990 ha frequentato a Roma il corso di fotografia nell‘Istituto Europeo di Design. Dal 1990 vive e lavora come fotografo a Karlsruhe in Germania, per 20 anni ha collaborato come fotografo freelance con il quotidiano della città. Le sue foto sono state pubblicate in diverse riviste tedesche, altri quotidiani e molti libri scolastici. Ha pubblicato alcuni libri nati da sue iniziative in collaborazione con giornalisti o altri fotografi.
Dal 2016 realizza prevalentemente progetti editoriali a lungo termine come il libro „Immagina Riesi“.

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