Palermo: verso l’istituzione della figura del “maestro artigiano” e delle botteghe artigiane

In Sicilia si va verso l’istituzione e la regolamentazione della figura del “maestro artigiano” nonché le “botteghe scuola”. Prevista anche la creazione di albi in cui inserire le attività artigiane di qualità tradizionale. Ieri la III commissione dell’Ars ha esitato ieri per la discussione in aula un disegno di legge, prima firmataria Valentina Palmeri di Europa Verde.

Il disegno di legge, che passerà alla discussione per il voto da parte dell’Ars, prevede una serie di norme volte a promuovere e tutelare quelle attività artigianali, sia artistiche che produttive, legate al patrimonio storico culturale o a modalità e tecniche esecutive peculiari della storia siciliana.

Il titolo di “maestro artigiano” potrà essere rilasciato dall’assessorato per le attività produttive a lavoratori, titolari o dipendenti di imprese artigiane di qualità, che dimostrino una adeguata anzianità professionale e che mostrino un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Le imprese in cui operano i maestri artigiani potranno invece essere qualificate come “Bottega scuola”.

Una volta approvata la legge, i decreti attuativi stabiliranno le modalità di riconoscimento dei titoli, nonché le modalità di accesso a contribuire a forme di sostegno specifiche per queste attività artigiane. Per Valentina Palmeri “l’economia e i metodi produttivi moderni basati sul ricorso sempre più massiccio alle macchine e a sistemi automatizzati stanno sempre più mettendo a rischio una cultura artigiana che in Sicilia è frutto di millenni di sperimentazioni, adattamenti, contaminazioni culturali ed evoluzioni.

Il sistema artigiano in Sicilia, già indebolito dai processi industriali standardizzati e dalla competizione di prodotti d’importazione, è uscito dalla pandemia ancora più frammentato e fragile. Anche per questo – conclude Palmeri – la politica può e deve intervenire, salvaguardando e tutelando questo settore produttivo che rappresenta non solo un pezzo importante della nostra economia, ma anche un baluardo di difesa e promozione di tradizioni e conoscenze”.

 

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