Catania: si ricorda lo storico del teatro Mauro Longo

Lo scorso 16 giugno avrebbe spento 104 candeline Mauro Longo, catanese d’azione, storico del teatro, siracusano doc, medico, giornalista, scrittore, drammaturgo. L’aureato a Catania in scienze politiche e sociali il 3 luglio del 1941 e in medicina e chirurgia il 22 novembre del 1951, Longo ha esercitato il giornalismo da giovanissimo ed è stato direttore responsabile dei periodici di cultura e di categoria “Telescopio”, “La punta”, “Gazzettino medico” e correttore di bozze nel 1946 a “La voce dell’isola” per mantenersi agli studi universitari. Era poi passato nel 1947 al Giornale dell’isola in qualità di redattore collaboratore alla prima pagina politica diretta dal letterario e docente Gesualdo Manzella Frontini.

Mauro Longo ha vissuto con passione ed amore una lunga professionalità di medico e di pubblicista ed ha lasciato 6 raccolte di racconti come narratore, per un totale di 109 novelle; 35 commedie, delle quali 8 sono atti unici per le scuole; 12 cronistoria del teatro di Catania, dal dopoguerra al 2010. Si è segnalato per la sua penna prolifica, non risparmiando fatica alla professione di medico mutualista fino alla pensione, esercitando la sua professione in totale cristiana abnegazione e nel rispetto sacrosanto della vita di quanti l’affidavano alla sua valentia professionale.

Uomo semplice, dai tratti signorili, amico e professionista esemplare, sempre disponibile ed animato dalla voglia di scrivere, di sapere, di comunicare agli altri ed ai posteri quanto lui stesso, nella sua vita, aveva appreso e rielaborato, soprattutto nel mondo teatrale e proposto agli appassionati nelle sue tante pubblicazioni che ricordiamo per la caratteristica copertina rossa.

Culturalmente, il nome di Longo è inscritto di diritto nel dizionario di atori contemporanei italiani del secondo dopoguerra, tra quanti “scandagliano il mistero dell’animo attraverso la riflessione psicologica”. Nel 1984 è stato insignito del titolo di “Accademico di merito all’Accademia Culturale di Europa nel campo delle Lettere e della Critica d’Arte”. Ha ricevuto, tra i tanti riconoscimenti, nel 2000 il Premio letterario della terza Biennale delle Isole Baleari – Corsica – Sardegna – Sicilia, promossa dall’Università della Corsica. Longo ha avuto assegnato inoltre il Premio “Una vita per il teatro” e il Premio Capuana perchè “riconosciuto convinto assertore della teatralità, infaticabile reporter del Teatro isolano”.

Il suo teatro è un teatro che documenta la vita e la quotidianità dei suoi contemporanei. Della vicenda gli interessano la logica dell’intreccio e l’istinto che anima i personaggi e li agita nella storia in cui sono protagonisti o semplicemente coinvolti dalle affinità o dalle circostanze.

Idealmente gli fu maestro, nelle due professionalità, il drammaturgo e medico russo Anton Cechov, perché nei racconti e nei copioni teatrali vi specchia in profondità una concezione amara e di sfiducia dell’uomo, per cui disegna figure e situazioni con estrema perspicacia, li passa al vaglio psicologico e per un suo lievito culturale di grecista, ne espone la riflessione per non apparire moralista.

Come ha lasciato scritto il critico teatrale del quotidiano “La Sicilia” Domenico Danzuso: “per suo merito gli amatoriali catanesi hanno conservata la loro memoria storica”.

Negli ultimi anni di vita, nonostante i suoi problemi di salute, aveva continuato a leggere, ad essere curioso, secondo la sua natura, pubblicando nel 2014 “Riflessioni dopo Teatro” (148 pagine con una serie di recensioni di spettacoli cui aveva assistito) e nel 2015 “Teatro a Catania (dal 2013 al 2015), un volumetto di circa 34 pagine con acute riflessioni teatrali ed una ricca fototeca alla fine.

Mauro Longo si è spento a Catania il 7 Giugno del 2018 e con la sua scomparsa la città, il teatro catanese e siciliano, hanno sicuramente perso un medico eccellente, un valido studioso ed un giornalista e cronista scrupoloso.

 

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