Patti (Me): Cassiopea sigla protocollo d’intesa con gli Emirati Arabi per rifiuti ed energia

Trasformare i rifiuti organici in energia. È questo il tema del protocollo d’intesa siglato tra la Cassiopea di Patti (Messina) e gli Emirati Arabi pronti ad investire sulla tecnologia del Converter.

Ieri a Patti sono state gettate le basi per la realizzazione del primo progetto che trasformerà i rifiuti organici e indifferenziati in prodotti destinati ad essere trasformati in energia, dopo che il processo di triturazione, ad alta temperatura senza emissioni di fumi o sostanze inquinanti, tramite la tecnologia del converter, ne ha ridotto i volumi trasformando in polvere, inodore e batteriologicamente sterile, la componente solida.

Il progetto avanguardistico che il consorzio Cassiopea propone in associata con l’Ompeco di Torino, che l’ha brevettato, è in perfetta linea con la volontà degli EAU di migliorare la sostenibilità fondata sull’innovazione, lo sviluppo green e il cambiamento ambientale.

Giuseppe Pettina, direttore generale della Cassiopea, perfetto padrone di casa, ieri ha spiegato che l’intesa con questo pool di imprenditori, attenti e lungimiranti, mira ad affrontare le sfide derivanti dall’accumulo di rifiuti organici, sfruttando soluzioni non invasive né inquinanti, in modo da creare opportunità economiche sostenibili approvvigionando anche la catena di produzione energetica proprio grazie alla trasformazione di un peso ambientale in una vera e propria risorsa economica.

Il processo sulla riduzione dei volumi dei rifiuti, in primo luogo, su cui si  basa il Converter ( il Consorzio Cassiopea ha l’esclusiva per l’area di Dubai per la commercializzazione, l’assistenza e la vendita),  sviluppato in Italia, è assolutamente innovativo e funzionale, testato ormai in vari ambiti, da quello a servizio delle grandi navi in navigazione (anche mezzi militari) alle emergenze sanitarie, come recentemente durante la pandemia del Covid-19, in quanto , in questo ambito, sterilizza totalmente il rifiuto ospedaliero.

Gli Emirati Arabi e la neo-imprenditoria italiana che qui ha scelto di investire si dimostrano sempre molto attenti al tema dell’eco-sostenibilità e delle soluzioni green per la salvaguardia del pianeta.

La loro volontà di rendere il territorio fruttuoso anche da un punto di vista economico, poi, è perfettamente in linea con la direzione presa da tempo dal governo centrale arabo che ha reso l’economia del Paese tra le più forti e performanti al mondo ben si appattano con le strategie “green” del Consorzio pattese che oggi punta molto sulle creazione delle nuove comunità energetiche.

Il dottor Giuseppe Pettina, soddisfatto del protocollo d’intesa stipulato, ha dettato anche un cronoprogramma, strettissimo nei suoi tempi, per la realizzazione dell’impianto a Dubai, capitale turistica e commerciale degli Emirati, evidenziando come quando c’è lungimiranza e volontà politica si realizzano qui grandi progetti che hanno ricadute positive su tutto l’ambiente “ non come succede a Palermo, dove abbiamo lanciato la proposta di “svuotare” Bellolampo, una discarica satura che costringe la città a vivere in emergenza sanitaria, chiedendo solo di essere ascoltati dai politici. L’abbiamo fatto pubblicamente acquistando anche una pagina su un giornale nazionale, ma abbiamo ricevuto solo silenzio. Su questo si dovrebbe riflettere. Si hanno soluzioni ma nessuno le valuta, le attenziona e fa nulla per conoscerle”.

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