Palermo: la sede della “Catturandi” in totale abbandono

Da anni la sede della Catturandi di Palermo versa in stato di totale abbandono e degrado. La storica sede della squadra di agenti che a cavallo tra gli anni Novanta e i primi 2000 si occupò della ricerca dei latitanti mafiosi e che contribuì alla cattura di importanti boss, è irriconoscibile. L’immobile, di proprietà del ministero dell’interno, da anni è in stato di abbandono. Occupato per un breve periodo da famiglie senza casa, è stato del tutto abbandonato da circa 10 anni.

Da oggi il comitato cittadino SOS Ballarò,, insieme a tante associazioni e realtà dell’Albergheria, ha messo in atto un’azione per portare l’attenzione su uno spazio negato alla città.

Cinque mesi fa, diverse associazioni hanno scritto una lettera al prefetto hiedendo la convocazione di un tavolo in prefettura per un nuovo utilizzo dello spacio. Il bene infatti si trova su un terreno di proprietà del FEC, fondi enti di culto e quindi di proprietà del ministero dell’interno.

“Ad oggi non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta e il prefetto non ha mai reso alcuna notizia sul futuro dell’immobile. Riteniamo intollerabile che quello che è stato un importante presidio di legalità possa consumarsi nell’incuria o cadere in mano della microcriminalità. Vogliamo, in occasione delle celebrazioni per il trentennale delle stragi del 1992, ricordare simbolicamente che la mafia si nutre del degrado e dell’abbandono dei territori e che si può sconfiggere solo se si danno risposte vere e concrete che riempiano i quartieri di infrastrutture sociali.

Luoghi aggregativi, accesso ai diritti, associazionismo da basso sono la migliore risposta per ricordare e praticare la lotta alla mafia. Da oggi l’ex sede della squadra Catturandi è sottoposta a custodia cautelare in attesa che le istituzioni preposte se ne prendano cura e sviluppino un uso sociale della struttura”.

Oggi pomeriggio dalle finestre della struttura saranno stesi dalle finestre dei lenzuoli bianchi per rendere omaggio alla memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina.

 

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