Piana degli Albanesi (Pa): inaugurazione di una mostra sulla strage di Portella Ginestra

Il museo civico Nicola Barbato a Piana degli Albanesi, nel palermitano, ospiterà una mostra documentale e fotografica sulla strage di Portella della Ginestra dal titolo “Portella della Ginestra. La strage e la solidarietà”.

La mostra è promossa dall’associazione Portella della Ginestra, dall’istituto Gramsci siciliano e dalla camera del lavoro di Palermo, in collaborazione con l’archivio di Stato di Palermo, la biblioteca centrale della regione siciliana, A. Bombace.

Per la prima volta in una mostra troveranno adeguata esposizione al pubblico i documenti originali sulla strage del primo maggio 1947 conservati nell’istituto Gramsci Siciliano (fondi Girolamo Li Causi e comitato Pro Portella) e in copia nell’archivio di Stato di Palermo (fondi prefettura Gabinetto e ispettorato di pubblica sicurezza per la Sicilia).

La mostra documentale è arricchita da copie delle fotografie custodite nella biblioteca regionale siciliana Bombace (archivio fotografico del giornale L’Ora).

La storia di Portella della Ginestra sarà raccontata attraverso i documenti, le fotografie e le pubblicazioni sulla strage, sulla mafia del comprensorio di Piana degli Albanesi, sul bandito Salvatore Giuliano e sulle celebrazioni del primo maggio a Portella della Ginestra.

Il percorso espositivo della mostra documentaria è diviso in quattro settore. Nel primo saranno proposti documenti e giornali d’epoca sulla strage e sulla reazione delle forze popolari. Nel secondo saranno esposti, per la prima volta, documenti provenienti anche dagli archivi statunitensi che provano l’affiliazione di Salvatore Giuliano alla mafia e che questi era direttamente utilizzato dal capo mafia di Piana degli Albanesi, Francesco Cuccia, per i propri fini criminali. Sarà esposto anche un documento “segretissimo” che prova uno dei tanti depistaggi sulle indagini del ministero dell’interno, diretto da Mario Scelba.

Nel terzo settore la ricerca della verità sulla strage del senatore comunista Girolamo Li Causi e delle sue memorabili celebrazioni del primo maggio a Portella. In ultimo, tramite i documenti provenienti dal fondo Pro Portella, sarà ricostruita la catena di solidarietà nazionale che si è stretta attorno ai feriti e ai familiari delle vittime.

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