Sicilia: proposte a zero costo di Confcommercio per salvare le aziende dalla crisi

Una nuova moratoria delle scadenze. Un congruo allungamento della durata dei mutui. Una seria lotta alle varie forme di abusivismo commerciale e di concorrenza sleale. Sono le proposte elaborate da Confcommercio Sicilia per consentire alle aziende, messe in ginocchio dalla pandemia e dalla crisi internazionale, di riprendere fiato e continuare a vivere.

L’incremento spropositato dei costi dell’energia elettrica, del gas e dei carburanti sta incidendo negativamente sulla capacità di consumo delle famiglie che, per far quadrare i conti, sono costrette a tagliare ciò che ritengono non strettamente necessario.

Per le aziende calano, così, gli incassi, a fronte di una preoccupante lievitazione dei costi e della necessità di iniziare a restituire i finanziamenti agevolati ottenuti negli ultimi due anni.

In questo contesto, in cui tra l’altro i fondi – sia a livello regionale che nazionale – sono finiti e non si può più continuare a sperare in interventi “a pioggia”, Confcommercio Sicilia ha delineato una strategia, semplice ma efficace, fatta di richieste ben precise.

“Proposte a costo zero – ha spiegato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Catania, Pietro Agen – come la moratoria di un anno sui pagamenti di vecchie imposte, di contributi non pagati e di tutti i titoli in scadenza; una nuova apertura dei termini per pagare senza sovrattasse o raddoppi d’imposta e una rateizzazione più ampia per i finanziamenti concessi a sessanta mesi”.

Secondo Agen sarebbe auspicabile un ritorno al vecchio prestito di guerra “che ha fatto rifiorire l’economia italiana – ha ricordato – grazie a prestiti trentennali”.

Un sistema che consentirebbe alle aziende di pagare, alle banche di essere pagate, allo Stato – che in parte garantisce tali debiti – di non pagare le insolvenze e all’economia in generale di continuare a girare.

A ciò andrebbe affiancata una seria azione di contrasto alla concorrenza sleale e all’abusivismo commerciale. “Una situazione arrivata ormai all’eccesso – ha aggiunto Dario Pistorio, vicepresidente vicario di Confcommercio Catania – in un momento in cui, peraltro, i consumi si sono notevolmente abbassati. Sempre più spesso, infatti, le grandi catene, attraverso lo strumento delle card, applicano una scontistica che i piccoli negozianti non possono applicare”.

Una pratica che dev’essere assolutamente rivista, anche attraverso più serrati controlli. È questa la terza proposta della ricetta anticrisi messa a punto da Confcommercio Sicilia. “Un grido d’allarme – ha concluso Pistorio – che lanciamo per la città”.

 

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