Sicilia: il servizio del 118 compie 30 anni

Compie 30 anni il servizio del 118. Era il 27 marzo del 1992 quando era nato il servizio. Presidente della Repubblica dell’epoca era Francesco Cossiga. E’ stato proprio lui a firmare il decreto presidenziale “Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza”, istituendo un’attività che in tutta Italia ha contribuito quotidianamente a salvare numerose vite.

Anche quando si è trattato di eventi calamitosi o in questi ultimi due anni di pandemia, con gli operatori che sono stati sempre in prima linea per aiutare la popolazione. La celebrazione di questa importante ricorrenza non sarà organizzata da un organismo statale, ma da realtà associative di settore che nell’intero paese daranno vita ad iniziative nelle varie regioni, mentre faranno rete per un grande evento nazionale che si terrà a Roma.

“Dopo così tanto tempo – dichiarano il segretario nazionale della federazione Ugl salute, Gianluca Giuliano e il coordinatore nazionale del coordinamento emergenza-urgenza della Ugl salute, Giuseppe Catalano – è paradossale come un servizio fondamentale per la salute del cittadino non abbia avuto un inquadramento unico tra le funzioni del ministero preposto, ma sia demandato alle competenze delle singole regioni.

Come organizzazione sindacale – dichiarano – crediamo che i tempi per una riforma del sistema italiano siano ampiamente maturi e che, ad ogni livello, si possa iniziare a discutere sull’opportunità di ricondurre l’ordinamento del sistema stesso sotto un’unica struttura ministeriale.

Allo stato attuale, infatti, in Italia per il servizio 118 è gestito in 20 modi diversi: alcuni di questi sono simili tra di loro ed altri invece presentano caratteristiche totalmente differenti. Questo obiettivamente – evidenziano i sindacalisti – implica livelli di gestione, costo ed efficienza non omogonei tra le varie regioni. A volte anche nell’ambito della stessa ragione ci sono modelli di conduzione del 118 non uguali tra le aree provinciali. In più, nel contesto dell’emergenza urgenza, non esiste ancora oggi una figura professionale di categoria riconosciuta dalla legge, tant’è che sosteniamo con forza la proposta di istituzione della figura dell’operatore esperto dell’emergenza 118 che comprende le figure dell’autista soccorritore, del soccorritore e dell’operatore tecnico specializzato.

Ciò consentirebbe – aggiungono Giuliano e Catalano – anche una maggiore professionalizzazione di chi opera in questo campo che andrebbe completata anche con l’inquadramento contrattuale corrispondente al comparto pubblico. In questo modo si andrebbero ad evitare tante situazioni insane, portate spesso alla ribalta da servizi giornalistici e televisivi che hanno mortificato l’intera categoria fatta da lavoratori per bene e preparati. È l’occasione, quindi – concludono dalla Ugl – per l’avvio di una riflessione volta a garantire un ulteriore salto di qualità al servizio di emergenza-urgenza 118, motivo per cui auspichiamo una convergenza tra tutti gli attori coinvolti perché si possa riformare presto l’intero sistema, nell’interesse di chi ci lavora e dell’utenza”.

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