Catania: corruzione in concorsi pubblici, 3 arresti

Corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per l’esercizio della funzione. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere i tre arrestati oggi dalla polizia di Stato di Catania. Si tratta di: Giovanni Giorgio Battaglia, 68 anni; Antonio Granata, 56 anni; Mario Mancini, 52 anni. Coinvolta nell’operazione anche Mediform Italia srl.

Il provvedimento, emesso sulla base di indagini coordinate dalla procura ed eseguite dal servizio centrale operativo – divisione quarta – della direzione centrale anticrimine della polizia di Stato e dalla squadra mobile, unità anti corruzione di Catania, si fonda su un’articolata attività investigativa, condotta sui contesti corruttivi interni alle strutture sanitarie.

Le indagini hanno ricostruito gravi falsità in relazione a dei concorsi in strutture sanitarie. A dirigere il tutto Antonino Granata, direttore dell’unità di nefrologia e dialisi dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania e Giovanni Giorgio Battaglia, direttore dell’unità ospedaliera di nefrologia e dialisi del presidio Santa Marta e Santa Venera di Acireale, rispettivamente nella qualità rispettivamente di componente e presidente della commissione esaminatrice del concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di sei posti da dirigente medico di nefrologia indetto dall’Asp di Catania il 18 settembre 2019. I voti assegnati ai singoli elaborati erano stati alterati in funzione della posizione in graduatoria per assicurare ad alcuni candidati i primi posti.

Inoltre, il medico Antonio Granata prescriveva ai suoi pazienti integratori alimentari della Meditorm Italia srl riconducibile a Mario Mancini. I due avevano un accordo e Mancini dava a Granata circa 1.000 euro al mese, commisurate alle dosi di parafarmaco prescritte dal medico ed acquistate effettivamente dai pazienti.

Infine, Granata è stato indagato per falso ideologico perché durante l’emergenza sanitaria avrebbe indotto in errore un dirigente medico ed un infermiere dell’unità operativa complessa da lui diretta. Il medico aveva attestato che il tampone fosse relativo a soggetto diverso dal prossimo congiunto effettivamente contagiato.

Alla luce dei fatti, Giovanni Giorgio Battaglia e Antonio Granata sono stati sottoposti alla misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente medico con l’interdizione esclusiva dall’attivivtà di partecipazione a qualsiasi titolo alle procedure di esami e concorsi pubblici per otto mesi, mentre Mario Mancini e la Mediform Italia srl uninominale al divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per sei mesi.

 

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