Catania: secondo trapianto di utero in Italia al Policlinico

Una equipe medica delle aziende Cannizzaro-Policlinico di Catania ha eseguito il secondo trapianto di utero in Italia. Nei giorni scorsi è stato eseguito il delicato intervento dalle due equipe delle aziende ospedaliere Cannizzaro e Policlinico Rodolico-San Marco, in collaborazione con la rete trapiantologica nazionale e regionale e con l’ospedale Civico di Palermo.

Le due équipe, guidate rispettivamente da Paolo Scollo del Cannizaro e da Pierfrancecsco Veorux del Policlinico, nel 2020, ad agosto, avevano effettuato il primo trapianto di utero in Italia, tra i primi in Europa.

A ricevere l’utero è stata una siciliana seguita dall’unità operativa complessa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Cannizzaro, diretta da Scollo, valutata idonea al trapianto ed inserita in lista d’attesa. Dopo che il centro regionale di Trapani ha ricevuto la comunicazione dall’Arnas civico di Palermo della disponibilità dell’organo da parte di una paziente che aveva espresso in vita la volontà di donarlo, verificata la compatibilità, la donna ès tata ricoverata nell’unità di chirurgia vascolare del policlinico di Catania, diretta da Veroux, centro di riferimento per i trapianti, dove è stato eseguito l’intervento.

La donna trapiantata è stata già dimessa dalla terapia intensiva per proseguire la degenza post operatoria e la prevista terapia immunosoppressiva. La collaborazione tra i chirurghi dei due ospedali catanesi, consolidata dopo il successo del precedente, è risultata decisiva anche in questo secondo trapianto di utero, reso possibile dalle determinazioni del presidente della regione siciliana, Nello Musumeci e dell’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, nonché dal protocollo sottoscritto nel 2018 dall’istituto superiore di sanità e dal centro nazionale trapianti con cui è stato approvato il programma sperimentale, primo in Italia.

“E’ un nuovo motivo di orgoglio per la nostra sanità – afferma Salvatore Giuffrida, direttore generale dell’azienda Cannizzaro – che si pone nuovamente all’avanguardia a livello nazionale, in virtù della fruttuosa collaborazione tra aziende ospedaliere siciliane e la rete trapiantologica: alla donatrice innanzitutto, all’unità complessa di ginecologia e ostetricia diretta da Scollo, alle équipe chirurgiche, a tutti gli operatori che vi sono stati impegnati, un grazie per la straordinaria possibilità offerta”.

Il secondo trapianto in assoluto a livello nazionale eseguito nel policlinico Rodolico-San Marco – aggiunge Gaetano SIrna, direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria di Catania – è la conferma dell’eccellenza raggiunta dai nostri professionisti. Il centro di riferimento guidato da Veroux, con il fondamentale apporto della struttura complessa di anestesia e rianimazione con i docenti Panascia e SCuderi, e la disponibilità di sale operatorie accreditate per i trapianti, hanno consentito di raggiungere un nuovo prestigioso risultato per la Sicilia e per Catania”.

“Questo intevento – aggiunge Giorgio Battaglia, coordinatore regionale del CRT – è stato reso possibile grazie alla volontà della donatrice e all’impegno di tutta la rete trapianti. Voglio ringraziare il direttore dell’unità di anestesia e rianimazione dell’Arnas civico, Vincenzo Mazzarese, il coordinatore locale per i trapianti, Antonio Scaffidi; tutto il coordinamento operativo del Crt guidato da Bruna Piazza; le equipe guidate da Scollo e Veroux e tutti gli altri operatori che hanno contribuito a questo importante traguardo che permetterà ad un’altra donna di rendere concreto il suo grande desiderio di maternità”.

“La notizia del secondo trapianto di utero eseguito al centro trapianti del Policlinico di Catania è motivo di grande orgoglio e un vero e proprio successo per la sanità universitaria catanese e di tutto il nostro Paese. È la testimonianza che anche al Sud esiste una sanità di grandissimo valore e ripaga il lavoro di potenziamento di tutta la rete di trapianti in Sicilia. Un caloroso ringraziamento va ai medici e a tutti i professionisti impegnati in questa impresa e alla memoria della donatrice. Ancora una volta dimostriamo un livello di eccellenza sotto il profilo scientifico e organizzativo – ha detto Francesco Priolo, rettore dell’università di Catania, ringraziando l’intera equipe e, in particolare modo, i professori VEroux e Paolo Scollo”.

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