Palermo: lavoratori ex Fiat, sit-in all’Inps

Ieri sit-in dei lavoratori ex Fiat davanti all’Inps di Palermo per protestare su mobilità e assegni familiari. Una rappresentanza di lavoratori della Lear, azienda dell’indotto ex Fiat di Termini Imerese, iscritti alla Ugl, hanno protestato per denunciare la mancata corresponsione della mobilità in deroga, con molti di essi che da circa un anno e mezzo non percepiscono nemmeno gli assegni familiari.

Il sit-in è arrivato dopo una serie di mancate interlocuzioni con l’Inps, nonostante le richieste e le sollecitazioni del sindacato e dei lavoratori e ha sortito il suo effetto, considerato che una delegazione di manifestanti  è stata ricevuta dal funzionario responsabile Giuseppe Amato insieme ad altri dirigenti.

Ringraziamo la direzione dell’Inps di Palermo che finalmente ci ha dato le risposte che aspettavamo, chiarendo alcuni aspetti fin quì ignoti, soprattutto sul pagamento della mobilità che ammonta a circa 450 euro per lavoratore – dicono dalla Ugl Metalmeccanici il segretario regionale  Angelo Mazzeo e il segretario provinciale Lorenzo Giordano. Si è trattato di un problema legato alla nuova piattaforma generale, che ha pregiudicato il versamento di due mesi delle somme decurtate del 40%. Operazione che avrebbe portato nelle tasche dei lavoratori circa 100 euro in più, ma che forse non aveva sufficiente copertura economica a livello nazionale tale da mandare il sistema in tilt. Ci hanno quindi assicurato dall’Inps che si procederà ai bonifici con il vecchio sistema, così come avverrà con gli assegni che avevano avuto un blocco tecnico.  Possiamo dunque dichiararci soddisfatti dell’azione che abbiamo sostenuto – concludono Mazzeo e Giordano – e continueremo a vigilare perchè questi fondi possano arrivare in tempi rapidi e assicurare ai dipendenti Lear (all’interno della quale la Ugl è il sindacato maggiormente rappresentativo) un Natale più sereno, lontano dalle ombre che negli anni passati hanno caratterizzato talvolta l’inerzia nell’erogazione degli ammortizzatori sociali.”

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