Catania: folle notte di un pregiudicato tra rapine e prostitute finisce con l’arresto

È finito con l’arresto di un pregiudicato catanese la folle notte dell’uomo tra una rapina e una prostituta. I carabinieri hanno arrestato un catanese di 41 anni ritenuto responsabile di rapina aggravata, porto di arma clandestina, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento e false dichiarazioni sulla propria identità.

Intorno all’una di notte era giunta al 112 la telefonata di un uomo che informava l’operatore dell’aggressione subita dalla propria fidanzata in via VI aprile, meglio conosciuta dai catanesi come il “passatore”. Sul posto sono intervenuti più equipaggi della radiomobile che hanno ascoltato la malcapitata, una giovane 23enne di origini bulgare. La donna ha riferito di esercitare il meretricio proprio in quel tratto di strada.

La ragazza ha raccontato ai militari di essere stata poco prima rapinata del cellulare da un uomo giunto a bordo di una Citroen Saxo che si era diretto verso un luogo appartato dove l’aveva presa violentemente a pugni sul viso rubandole il cellulare e allontanandosi con l’auto. Pur dolorante, la ragazza è riuscita a raggiungere l’abitazione del fidanzato che ha dato l’allarme ai carabinieri che, con la presenza della coppia a bordo e sfruttando della descrizione dell’uomo da parte della vittima, ma soprattutto un’applicazione di ricerca del telefonino rapinato, hanno poco dopo localizzato l’aggressore in piazza Currò in sosta e ancora seduto al posto di guida dell’automobile.

Il rapinatore è stato riconosciuto dalla ragazza e i militari si sono accostati all’autovettura del 41enne venendo però improvvisamente travolti a causa della manovra del conducente che, per sottrarsi al controllo, ha ingranato la retromarcia collidendo anche con una gazzella che era già stata posta in chiusura per precludergli la fuga.

L’uomo è stato immobilizzato e i carabinieri hanno scoperto che sul sedile del passeggero, a portata di mano, c’era una pistola modificata a tamburo marca Flobert Zoraki con matricola abrasa, con la canna modificata e cinque cartucce inserite, di cui una già esplosa.

La notte brava dell’arrestato non era finita perché aveva fornito false generalità ai militari che, però, hanno scoperto la sua reale identità aggiungendo anche questo reato alla lunga lista di quelli di cui si era già reso autore. Il giudice ha convalidato l’arresto, confermando per l’interessato la custodia al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto dove era ristretto.

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