Mascali (Ct): il sindaco limita l’accesso agli atti dei consiglieri

A Mascali, nel catanese, il sindaco ha limitato l’acquisizione delle informazioni da parte dei consiglieri comunali. Una decisione, questa adottata dal sindaco Luigi Messina, che non ha mancato di suscitare aspre polemiche.

“Occorre evitare – si legge nella missiva firmata dal primo cittadino – che i consiglieri comunali ed amministratori sostino presso gli uffici per assumere informazioni utili all’esercizio del mandato”. Secondo i consiglieri comunali si tratta di un attacco alle loro prerogative e per questo hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario ed urgente e di votare una mozione di censura nei confronti del primo cittadino, accusato di “voler impedire l’esercizio del mandato istituzionale e la funzione di controllo dei consiglieri”.

“Non possiamo accettare questo tentativo di tapparci la bocca – ha detto in aula Giuseppe Cardillo, capogruppo di “Amore per Mascali” e leader dell’opposizione consiliare. Probabilmente il sindaco ha paura dell’attività ispettiva e mal sopporta i controlli e le interrogazioni dei consiglieri comunali.

Denunciamo con forza il tentativo di minare alla radice i presupposti di una sana trasparenza dell’attività amministrativa”. Per il consigliere Cardillo la nota del primo cittadino è la risposta all’attività di controllo posta in essere negli ultimi mesi dai consiglieri comunali, che hanno costituito quattro commissioni consiliari di indagine, per verificare il suo operato su assunzioni di dirigenti, su assunzioni di personale della ditta che gestisce l’appalto del servizio di igiene ambientale, sui rapporti economici con quella che lo ha gestito sino ad agosto 2020 che ha presentato una richiesta milionaria per servizi extra capitolato e per valutare la gestione dei buoni spesa Covid elargiti senza alcun procedimento di assegnazione.

Dura anche la presa di posizione del presidente del consiglio comunale Paolo Virzì. “Il contenuto di questa nota è a dir poco riprovevole ed umiliante nei confronti del consiglio e dei consiglieri comunali – ha detto Virzì – Il sindaco prova in questo modo a farsi scudo della carenza della propria attività amministrativa, che ha portato la nostra comunità ad essere ancora quasi a metà novembre senza un bilancio di previsione approvato e senza soldi nelle casse comunali”.

In un’altra nota, inoltre, il sindaco ha scritto al presidente del consiglio comunale invitandolo a “desistere dalla convocazione della seduta consiliare tenuto conto che la stessa ha un costo per l’Ente che graverebbe ingiustificatamente sulle finanze locali”. Ed è il consigliere di maggioranza Rosario Tropea a rispondere al primo cittadino.

Ben altri sono gli sperperi che spesso vengono perpetrati dagli enti locali – ha detto Tropea in aula – Far valere i propri diritti sanciti dalla Costituzione non ha prezzo. La figura del podestà fortunatamente è scomparsa da qualche decennio”. La mozione di censura, approvata all’unanimità dai consiglieri di opposizione, Giuseppe Cardillo, Agata Cardillo, Emanuele Nigrì, Ilaria Barbarino, Melania Le Mura, dai consiglieri di maggioranza Rosario Tropea, Gaetana Finocchiaro, Graziana Scandurra e dal presidente del consiglio comunale Paolo Virzì, sarà trasmessa al prefetto di Catania e all’assessorato agli enti locali della regione siciliana.

“E’ giusto che gli enti sovraordinati sappiano nelle mani di chi sono finite le sorti del nostro comune – ha concluso il consigliere Giuseppe Cardillo – Ogni qualvolta vedremo violati le nostre prerogative o i diritti sacrosanti della collettività non esiteremo ad informare tutte le autorità preordinate perché siano consapevoli e, se necessario, prendano provvedimenti”.

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