Caltanissetta: la storia di Giuseppe Pasqualetto e le sue difficoltà ad effettuare le cure

In redazione è giunta l’accorata lettera di un nostro lettore, Giuseppe Pasqualetto, che racconta le sue vicissitudini sanitarie. L’uomo, nato a Caltanissetta nel 1963, il 13 ottobre del 2009 è diventato disabile a causa di una emorragia cerebrale al tronco. Nel corso degli anni ha ricevuto tre estreme unzioni, due tracheotomie, un blocco renale, ha avuto la sindrome di Lyell e più di 700 giorni di ricovero ospedaliero, 90 dei quali in coma vegetativo. Oggi non gli viene di fatto riconosciuta la possibilità di effettuare le cure di fisioterapia e Pasqualetto ci racconta tutto con dovizia di particolari.

“Certificato dai medici, ho sempre bisogno della fisioterapia in regime di ricovero – scrive Pasqualetto – Sono stato ricoverato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta; all’ospedale villa Sofia di Palermo; al centro neurolesi Bonino Pulejo di Messina 3 volte”. La terapia di cui ha bisogno il signor Pasqualetto, cioè terapia robotica, idroterapica, in Sicilia sarebbe possibile soltanto al centro Bonino Pulejo di Messina. Ma in tale struttura il signor Pasqualetto non viene ricoverato perché, scrive, “ogni volta che li chiamavo mi dicevano oggi, domani, tant’è che ad oggi non mi ha chiamato nessuno”.

“Ho sempre bisogno di fisioterapia – prosegue Pasqualetto – e i medici, non io, mi hanno consigliato di effettuare terapia robotica, idroterapia, che in Sicilia non si effettua tranne che, in modo ridotto, al centro neurolesi di Messina. Ma non mi danno modo di ricoverarmi e ho trovato al Sud una struttura adatta al mio caso: gli Angeli di padre Pio. Per andarci, però, dato che si trova in un’altra regione ci vuole, per assistenza da parte del servizio sanitario nazionale, l’autorizzazione che rilascia l’azienda sanitaria della provincia di appartenenza, che normalmente non autorizza”. Una richiesta che ogni anno viene fatta dal signor Pasqualetto. Nel 2019 tale richiesta parrebbe ancora più complessa e a gennaio dello stesso anno l’uomo viene accompagnato dal responsabile dell’UOC di Caltanissetta per richiedere l’autorizzazione per il ricovero presso gli Angeli di padre Pio. Il 13 febbraio del 2019 viene effettuata una visita e il verbale certificherebbe il bisogno delle cure, ma l’autorizzazione non arriva. “Mi è stato detto, informalmente, da un amico che lavora all’Asp, che è inutile, quest’anno, presentare la richiesta per andare a San Giovanni Rotondo poiché sarà rigettata. Dove devo ricoverarmi? A Messina no, a Cefalù no, a San Giovanni Rotondo no, a Ribera no”.

Il signor Pasqualetto è scoraggiato in quanto, dice, “in questi 12 anni di malattia mi hanno fatto e continuano a farmi angherie. Credo che Ippocrate si stia rotolando nella sua tomba per il tradimento al suo giuramento”. La storia del signor Pasqualetto non si ferma al 2019. Il 26 ottobre del 2020 viene convocato dalla commissione medica locale dell’Inps di Caltanissetta per effettuare la visita di revisione della pensione di invalidità e dell’indennità di accompagnamento. Sul verbale si legge, fra le altre cose, che ci sono cambi posturali difficoltosi. “Io non posso mangiare da solo se non vengo aiutato, non posso lavarmi (compresa la barba) se non esegue il tutto una terza persona, uso il deambulatore 24h al giorno. Ma poi durante la visita di revisione, proprio il Presidente mi ha aiutato a salire e scendere dalla bilancia perché da solo non ci riuscivo. Non capisco se hanno mentito i medici delle revisioni precedenti o i medici della revisione attuale”.

 

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