Ragusa: “resilienza ambientale e architettura organica” nel libro di Corrado Monaca

Con le sfide ambientali che attendono l’umanità, è tempo che anche architetti e progettisti tornino a parlare il linguaggio della natura. È questo il messaggio contenuto nel libro “La resilienza ambientale con l’architettura organica – da Ragusa al Kazakistan” di Corrado Monaca, appena pubblicato da Nemapress nella collana Saggi. Il libro reca la prefazione dell’architetto marchigiano Paolo Basilici e la postfazione di Giovanni Esposito, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei periti industriali e dei periti industriali laureati.

Corrado Monaca, perito industriale, componente della consulta della regione Sicilia, progettista e imprenditore di Ispica con 52 anni di attività professionale alle spalle nel segno del binomio lavoro – ricerca interdisciplinare, è stato presidente nazionale del Movimento Azzurro.T ra le sue pubblicazioni più recenti, vanno ricordati “La Pira sindaco innovativo. La reinvenzione del modo di governare oltre la planologia” (Città Nuova, 2019) e “La Pira in Toscana, in Sicilia, nel Mediterraneo” (Nemapress, 2020).

Nella prefazione Paolo Basilici, che dell’autore è stato amico e collega di università, rievoca le appassionanti lezioni di Bruno Zevi e Mario Ridolfi. “Quelle emozioni vissute ai tempi dell’università – scrive – hanno formato il nostro credo architettonico ‘organico’ forte come una roccia e hanno contribuito a formare un modo comportamentale di esercitare la professione che ha resistito nel tempo e che ancora oggi ci accompagna”.

Monaca definisce l’Architettura Organica come una sintesi tra uomo e ambiente, in cui il costruito si integra nella natura cercando di sfruttare a proprio favore ciò che è presente in loco. L’uso dei materiali locali, lo studio delle caratteristiche del sito e della campagna circostante (luce, venti, aria, suolo, ecc.), l’attenzione ai bisogni materiali e spirituali del committente, la risposta efficace alle esigenze di sostenibilità ambientale e la pianificazione dei costi rappresentano alcuni dei punti di forza di questo modus operandi architettonico che è figlio delle geniali intuizioni di figure come Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e altri.

L’autore, seguendo il filo conduttore della resilienza ambientale in architettura, offre al lettore vari esempi – da Ragusa al Kazakistan, dai colli senesi al bellunese, passando per Sasso Marconi(BO) e Piacenza – di progettazione architettonica resilienti, cioè opere flessibili, a basso impatto ambientale e adeguate a ogni cambiamento, che si integrino con il contesto. Opere, dunque, dove coesiste una perfetta integrazione tra l’ambiente costruito e quello naturale. Con un vantaggio non indifferente: una progettazione in linea con questi dettami produce un risparmio del 25-30% rispetto alle ristrutturazioni tradizionali, eliminando sprechi di materiali e di risorse professionali. A Beneficio del Pianeta e del portafoglio.

Nella postfazione Giovanni Esposito ha evidenziato l’importanza dell’approccio “organico” all’architettura nella Nuova Ricostruzione post-pandemia e di un sistema formativo adeguato alle nuove competenze di sostenibilità ambientale.

Il testo è corredato da un ampio apparato di progetti, rendering e immagini fotografiche, che mettono a confronto gli edifici prima e dopo gli interventi di restauro. Tra gli esempi riportati, assumono particolare rilevanza per il territorio ibleo la ristrutturazione di Villa Rossi, tra Ispica e Pozzallo, e la passerella o corridoio ambientale di Torre Cabrera a Pozzallo, progettati e realizzati dallo stesso Monaca. Nel volume, inoltre, figurano anche progetti di Walter Macchi (Lazio), Valerio Bignami (Emilia Romagna),Nicola Brembilla (Lombardia), Franco Andrea (Veneto), Stefano Pitigliani (Toscana) e Sebastiano Mauceri (Sicilia).

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