Milo (Ct): emergenza cenere, i sindaci rinunciano alla fascia tricolore

Sono cinque i sindaci del catanese che hanno rinunciato alla fascia tricolore. La situazione è tragica, dicono. I comuni rimborsati fino a maggio, ma le famiglie e le imprese sono senza aiuti. A Roma chiediamo lo Stato di emergenza, a Palermo fondi per gli interventi urgenti per i quali ci siamo indebitati e siamo a rischio dissesto”.

I sindaci si definiscono “comunità orfana” che necessita di leggi specifiche, come si fa coi farmaci per le malattie rare. E chieono il riconoscimento dello status di comuni vulcanici per i quali lo Stato e la regione – preso atto della condizione straordinaria delle comunità dell’Etna, unico vulcano in Europa dall’esuberante attività esplosiva – debbano prevedere per legge ristori e agevolazioni fiscali a favore di amministrazioni, cittadini e imprese vessati e impoveriti dalle spese per ripulire dalla cenere i tetti di case, capannoni ed edifici pubblici oltre che dai danni alle attività economiche.

A 15 giorni dall’ennesima eruzione dell’Etna, i sindaci di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Snata Venerina e ZZafferana Etnea, fortemente preoccupati per le sorti delle proprie comunità, hanno deciso di fare rete fra loro e di lanciare un ultimatum a stato e regione.

In segno di protesta si sono simbolicamente sfilati la fascia tricolore di fronte allo sguardo sbigottito di giornalisti e concittadini. “La situazione è tragica e così non possiamo andare avanti – hanno dichiarato i primi cittadini Angelo D’Anna, Alfio Cosentino, Giuseppe Nicotra, Salvatore Greco e Salvatore Russo – ci siamo indebitati tutti oltre ogni limite, senza avere coperture nei bilanci, per essere vicini alle nostre comunità e fronteggiare le emergenze della viabilità cittadina all’indomani di ogni episodio parossistico della nostra Etna: ripulire elisuperfici per il pronto soccorso, strade principali, piazze e scuole.

Ma adesso siamo allo stremo: per colpa della cenere rischiamo il dissesto finanzierio e quindi di non poter più neanche erogare servizi essenziali ai nostri concittadini: scuole, trasporti, assistenza sociale. E se i comuni hanno perecepito aiuti che coprono in parte le spese fino al 31 maggio, famiglie e imprese sono senza ancora un ristoro, un rimborso, uno sgravio contributivo: nulla! Eppure da mesi affrontano spese straordinarie che impattano duramente sui bilanci di famiglie, aziende e piccole partite Iva. La nostra è la richiesta di aiuto di un’intera comunità”.

I cinque sindaci chiedono che venga dichiarato dal governo nazionale lo stato di emergenza per i comuni vulcanici danneggiati dalla cenere dell’Etna dove l’arrivo delle piogge evoca scenari apocalittici, da dissesto idrogeologico.

“A Roma – dicono – chiediamo un adeguato sostegno per i tre soggetti: Enti locali, cittadini e imprese. Al governo regionale chiediamo chiarezza e soluzioni che non siano una tantum: servono infatti risorse per la copertura finanziaria di quegli interventi urgenti che all’indomani della caduta della cenere, con grande senso di responsabilità verso la cittadinanza, sinora abbiamo gestito noi, in autonomia, con i magri bilanci comunali e indebitandci oltre misura. La regione si decida: o ci pensano loro tramite il dipartimento della protezione civile, oppure ci pensiamo noi sindaci, con risorse adeguate per incaricare ditte esterne all’indomani dei singoli episodi, senza dover gravare sulle casse comunali, contraendo debiti che non saremo in grado di onorare e rischiando il fallimento della macchina amministrativa per colpa della cenere dell’Etna e delle mancate risposte/soluzioni della politica”.

Alla conferenza stampa erano presenti e sono intervenuti: Anthony Barbagallo (segretario regionale PD Sicilia); Nino Marino (Segretario Regionale UILA), Francesco Musumeci e Francesco Costantino (vicepresidente e direttore Confesercenti Catania), Carmelo Calì (Presidente regionale Confconsumatori), gli imprenditori e produttori agricoli e florovivaistici Francesco Federico (AD Acque Cavagrande Spa), Venerando Faro (AD Azienda Faro), Renato Maugeri (produttore agrumicolo e presidente Limone dell’Etna IGP), i produttori vitivinicoli Angelo Iuppa, Salvo Foti e Maurizio Garozzo, Carmelo Spina (Presidente Consorzio Ciliegie dell’Etna DOP).

Da febbraio 2021 ad oggi, sono 25 i comuni etnei del versante est colpiti dalla caduta di sabbia vulcanica nel corso di circa 50 episodi parossistici. E gli accumuli di sabbia, fino a 10 kg al metro quadrato, restano un bomba innescata in termini di sicurezza sia per i singoli cittadini che per gli stessi centri urbani. Dune di sabbia che, oltre a deturpare gli spazi collettivi, hanno intasato i sistemi di scolo dell’acque piovane, ponendo le premesse per allagamenti pericolosissimi e per il rischio idrogeologico del comprensorio, visto che la Città Metropolitana è intervenuta solo su una parte delle strade di competenza

I Comuni sono intervenuti all’indomani dei singoli episodi con “interventi in somma urgenza”. E’ il modello di intervento attuato sinora, con affidamenti a ditte private: ciò ha consentito l’impiego di una quantità di uomini e mezzi più adeguata rispetto a quella disponibile negli organici degli enti locali ma ha comportato l’impegno di ingentissime somme (oltre 2 milioni di euro solo per i 5 comuni di Giarre, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea).

La Regione Siciliana ha messo a disposizione 1 milione di euro – presente in bilancio per le emergenze – per rimborsare ai comuni il 38% delle spese per i periodi di febbraio e marzo 2021. Mentre, tramite il Dipartimento regionale di Protezione Civile, sono state incaricate alcune imprese per la rimozione della cenere che sono intervenute solo in alcuni comuni (Giarre, Milo e Sant’Alfio) e mai in altri (Santa Venerina e Zafferana).

Il Governo nazionale, alla richiesta della Regione per la dichiarazione dello Stato di Emergenza, ha risposto con lo Stato di Mobilitazione nazionale (DPCM 12 marzo 2021) e uno stanziamento di 5 milioni di euro che copre le spese fino al 31 maggio 2021.

“Lo scorso 5 luglio – riferiscono i cinque sindaci – il Presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato di aver ottenuto un tavolo di crisi e la promessa di 5 milioni di euro dal Capo della Protezione Civile (PC) nazionale, Fabrizio Curcio. In realtà – spiegano i sindaci – abbiamo scoperto che i 5 milioni di cui parlava Musumeci non si aggiungevano a somme precedenti, ma erano riconducibili alla fine dello Stato di Mobilitazione (DPCM 1 giugno 2021) che, a differenza dello Stato di emergenza, eroga le risorse a consuntivo. Dunque i 5 milioni dello Stato possono coprire solo le spese fino al 31 maggio. Restano scoperte le spese affrontate dai Comuni dal 2 giugno in poi. E non risponde al vero, infine, che la Regione stia impegnando ulteriori 2 milioni di euro: piuttosto sta liquidando l’acconto di quei famosi 5 milioni della PC nazionale. Osserviamo quindi con amarezza – concludono i sindaci – che, se il Governo nazionale sembra ignorare l’emergenza cenere dal 1 giugno ad oggi, il Governo regionale, dal canto suo, anziché evidenziare la gravità della situazione, fa passare per propri gli sforzi economici di altri”.

In definitiva, né le imprese, né i cittadini hanno ricevuto rimborsi, aiuti, sgravi e/o agevolazioni fiscali. Solo i comuni hanno ricevuto rimborsi, insufficienti, per le spese sostenute fino alla fine di marzo. Restano insoluti e al momento senza copertura finanziaria né dallo Stato né dalla Regione, tutti i debiti contratti da aprile in poi. Cumuli di sabbia vulcanica costeggiano strade e spazi pubblici; intasata la rete dei sottoservizi e quella di scolo, divenendo potenziale fonte di altri disastri; mentre montagne di sabbia, come trincee di guerra, restano stoccate “provvisoriamente” in attesa di essere smaltite nei centri apposite e, dopo i trattamenti, finire nei circuiti produttivi. Senza contare che comuni come Giarre (28mila abitanti), sprovvisti di centri stoccaggio, convivono con cumuli di sacchi di sabbia in alcune aree cittadine che in questi mesi hanno subito un visibile degrado.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi