Catania: concorso di scrittura “Catania di domani”

“Catania 4.0 o Catania di domani” è il tema del concorso di scrittura rivolto a studenti e dottorandi iscritti ai corsi di studio dell’ateneo di Catania. I partecipanti dovranno essere al di sotto dei 35 anni di età. Il concorso è organizzato dall’università di Catania in collaborazione con Ance Catania.

Un’iniziativa fortemente voluta dai costruttori edili, in quanto “l’associazione non è solo portavoce degli interessi della categoria, ma anche interlocutore capace di intercettare i bisogni della collettività e contribuire ad individuare possibili strategie – dichiara il presidente di Ance Catania, Rosario Fresta – il nostro settore è il principale motore del mercato interno del nostro Paese e ha un ruolo fondamentale nello sviluppo e cambiamento dei territori e delle città. Città che si trasformano e che devono essere riqualificate anche attraverso processi di ricucitura, che vanno ben oltre il concetto di edificato”.

Una consapevolezza che nel 2010, con l’allora presidente Andrea Vecchio, portò alla realizzazione del libro “Catania: non vi sarà facile, si può fare, lo facciamo”, distribuito gratuitamente nelle librerie che nel lanciare il messaggio, suscitò non poche reazioni.

“Si tratta di un volume che raccoglie i contributi di 59 personalità, nate, residenti o impegnate professionalmente a Catania, pensato con l’obiettivo di aprire un dibattito sulla base di idee, proposte e spunti di riflessione – prosegue Fresta – per accendere una nuova luce sul territorio, per scuotere la Città dal torpore in cui sembrava trovarsi. In oltre 10 anni, purtroppo, alle prime reazioni suscitate dalla pubblicazione, nulla o quasi è cambiato. Non siamo stati capaci di innescare quel processo virtuoso a cui tendevamo per ripartire, così da immaginare un secondo volume dal titolo “Catania: chi lo fa?” Da qui, la voglia di non mollare che ci spinge a rivolgerci ai giovani e quindi a quel potenziale umano, creativo e culturale dei nostri studenti”.

Nel corso degli ultimi decenni – osserva il rettore Francesco Priolo – le nostre città si sono profondamente trasformate, ma nonostante gli allarmi lanciati più volte dagli urbanisti e dai sociologi, almeno dagli anni ’60 del secolo scorso in poi, non si è stati in gradi di ricucire le profonde spaccature – sia morfologiche che sociali – tra il centro e le periferie, che talvolta sono diventate delle sacche di disagio e di emarginazione, dei “non luoghi” dalle mille contraddizioni sia per i nuovi residenti che per gli immigrati, addirittura dei serbatoi di manovalanza per la criminalità organizzata”.

“È necessario, ora più che mai – aggiunge il prof. Priolo – riprendere l’impulso verso un’opera di recupero e riqualificazione di queste parti della città, rilanciando gli studi interdisciplinari e avviando operazioni – a piccola e grande scala – che siano in grado di ridare innanzitutto un’identità sociale e culturale ai quartieri, supportando azioni amministrative volte a garantire servizi, infrastrutture e collegamenti, coinvolgendo gli stessi abitanti nella progettazione della “città che vorrebbero”. L’Università di Catania, nel solco delle proprie attività di Terza missione, non può tirarsi indietro da questo fronte, e chiedere ai giovani e agli studenti di proporre la propria idea di città mi sembra un ottimo punto di partenza”.

I partecipanti al concorso avranno come traccia il volume che sarà consegnato da Ance Catania ad ogni candidato. Tutti i lavori pervenuti saranno pubblicati in formato e-book dalla stessa Associzione.  Ben 5 i premi in denaro, oltre alle menzioni di merito. L’assegnazione del premio sarà decretata da una commissione di valutazione degli elaborati composta da due docenti, di cui uno con funzioni di presidente, da 1 rappresentante degli studenti eletto in seno al Senato accademico e da 2 rappresentanti di Ance Catania.

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