Messina: Geraci chiede quale sia il futuro per il villaggio Bisconte

Quale futuro per il villaggio Bisconte a Messina? Se lo chiedono i residenti della zone che, attraverso il consigliere della terza municipalità, Alessandro Geraci, chiedono lumi alle istituzioni coinvolte.

“Parliamo di un villaggio ad un passo dal centro cittadino, in prossimità dello svincolo autostradale, che dopo tanti anni finalmente sta vedendo realizzata l’importante opera di messa in sicurezza dell’omonimo torrente, con conseguenti benefici per tutta la zona. Un villaggio a metà, a causa del parziale sbaraccamento avvenuto nel 2006 che ha tagliato in 2 bisconte, ghettizzando una parte della popolazione negli alloggi popolari costruiti a monte dell’area, ma cerca ugualmente di conservare le proprie radici ed attaccamento al territorio.

Dei 100 milioni della Legge Speciale n76/ del 2021 quanti e come verranno investiti in questo territorio? Verrà mantenuto l’impianto urbanistico, realizzando opere di prima e seconda urbanizzazione?  O verranno rase al suolo tutte le case rimaste?  Nel secondo caso i residenti andranno a vivere nelle future palazzine “pollaio”, del progetto presentato dalla città Metropolitana all’interno del bando “qualità dell’Abitare“? O gli verranno assegnati alloggi in altre zone della città? -Ed ancora – prosegue Geraci –  perché l’intera area non è transitata all’agenzia per il risanamento? Sono previsti altri strumenti normativi che guardino ad un risanamento sociale oltre che edilizio come il progetto capacity o il bonus 110%?

Per tutte queste legittime domande che si fanno i residenti – prosegue il vicepresidente della terza municipalità –  ho richiesto formalmente un incontro a tutte le istituzioni coinvolte, per valutare una soluzione definitiva e risolutiva per il villaggio, che per impianto urbanistico e tipologia costruttiva risulta diverso da altri ambiti di risanamento su cui si sta già intervenendo. Nel frattempo – conclude il consigliere Geraci – la vetusta rete fognaria del villaggio è al limite, creando vere e proprie emergenze abitative con rischi igienico sanitario e bisogna intervenire prima possibile”.

 

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