Catania: pornografia minorile ed estorsione, un arresto

È indagato di pornografia minorile, prostituzione minorile, estorsione e atti persecutori Giuseppe Orazio Battaglia, catanese di 27 anni, arrestato dai carabinieri della compagnia di Piazza Dante in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del locale tribunale.

L’indagine era iniziata nel 2017 quando una ragazza di 16 anni era stata contattata su Messanger dall’indagato, all’epoca 23enne, ed era stata vittima di atti sessuali posti in essere proprio da Giuseppe Orazio Battaglia. L’immediato sequestro del telefono cellulare eseguito nei confronti dell’indagato da parte dei carabinieri e la successiva analisi dei suoi contenuti permetteva di riscontrare quanto riferito dalla minore e soprattutto di svelare uno scenario sconcertante che vedeva vittime di gravi fatti di reato anche altre minorenni.

I carabinieri di piazza Dante sono riusciti ad identificare e parlare con 5 minurenni di età compresa tra i 13 e i 16 anni, vittime di un consolidato modus operandi dell’indagato che, dopo aver individuato in rete le minori più fragili e più facili da adescare, reperiva informazioni personali sulla loro età, il loro domicilio, la situazione sentimentale. Poi, tramite videochiamate e chat continue, riusciva ad instaurare un rapporto confidenziale e a carpire promesse d’amore.

Una volta acquisita la fiducia delle minori, convinte di avere a che fare con il proprio fidanzato ideale, le induceva a discutere di argomenti riguardanti la sfera sessuale. A loro poi chiedeva ossessivamente foto in posizioni erotiche o addirittura senza veli. Prometteva loro incontri amorosi in cambio o l’acquisto di costosi vestiti o cellulari.

Quando le sue vittime rifiutavano di assecondare le sue richieste, il giovane le minacciava di riferire delle conversazioni di sesso e avrebbe inviato delle loro foto compromettenti a genitori e fidanzati e, addirittura, ai servizi sociali o ai carabinieri, così da controllarle emotivamente, terrorizzarle ed estorcere loro la produzione di altro materiale pedopornografico.

Inoltre, il giovane le minacciava di pubblicare su internet o su piattaforma Facebook i loro numeri di telefono, di presentarsi in casa loro, di pedinarle o di farle aggredire, spacciandosi per un agente di un gestore telefonico in possesso di informazioni riservate. In altre occasioni l’indagato chiedeva di intrattenere rapporti sessuali con terzi soggetti, anche sconosciuti, e di inviargli gli audio dei rapporti per trarne eccitazione sessuale. Il gip di Catania, oggi ha disposto gli arresti in carcere per il giovane.

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