Ficarra (Me): omaggio all’olio di oliva al vecchio frantoio

Venerdì al tramonto, a Ficarra, nel messinese rivivono davanti ad una corte, proprio dietro la piazza del paese, gli antichi magazzini\frantoio del palazzo “Macalda Scaletta” oggetto di un paziente quanto certosino restauro di recupero. Qui è nato il “Frantoio Museo” dell’arte olearia locale, dell’olio di minuta.

Un omaggio all’Olio e alle Tradizioni locali, che ha tante ambizioni affioranti, che vuol diventare altro, e che mira al recupero e alla difesa della cultura, soprattutto alla valorizzazione del patrimonio antropologico e culturale presente all’interno del comprensorio.

Il nuovo museo è situato nell’ex frantoio del Palazzo “Macalda Scaletta”, dietro la piazza principale del paese. Qui viene proposto un “percorso” incentrato sulla memoria e sulla presentazione degli aspetti sociologici e antropologici inerenti la cultura contadina dei secoli scorsi, ma ancora viva, ma anche quello che ha rappresentato, nello sviluppo economico il mondo dell’olivocultura ficarrese.

Un progetto che punta a creare formazione, oltre che informazione, per creare nuova occupazione sviluppo, attrazione.  Così venerdì si è anche parlato dell’olio declinandolo verso nuove frontiere, nella gelateria, nei ristoranti gourmet, nei prodotti di bellezza, di come possa diventare volano per il turismo.

Ma anche di passeggiate tra gli olivi centenari, di cultura quale motivo conduttore di quei “luoghi del Gattopardo”, di storia e della civica volontà di riaffermare un logo di identità territoriale con il brand Ficarra … sui Nebrodi.

Il nuovo Museo vuole essere un altro tassello, che si lega all’idea di museo diffuso – sono già otto – teso alla valorizzando del centro storico di Ficarra, già sede di suggestive bellezze architettoniche. Inoltre interpreta la profonda necessità di recuperare le radici culturali-folcloristiche-tradizionali di un popolo, di un’area, e di un periodo storico e, contemporaneamente, il bisogno sentito di “raccontare” anche con mezzi nuovi tecnologici.

E a tal proposito “la pampina” cantata, solo voce, da Aurelio Indaimo che all’improvviso è echeggiata, proveniente “dal nulla” tra antiche mura e giardini, ha suggestivamente rievocato quel mondo.

Con questa iniziativa, spiega il sindaco, Gaetano Artale, “si vuole valorizzare la cultura dell’olio proiettandola nel futuro, sviluppare il turismo legato alla gastronomia ed all’accoglienza, puntare sulla qualità della vita come ricetta attrattiva”.

“Sono mestieri, quelli legati al lavoro della terra, che insegnano la fatica, la saggezza e la sapienza di gestualità ormai dimenticate, che da secoli si sono ripetute” spiega Massimo Scaffidi che ha condotto la serata e che parla di un nuovo rinascimento sociale e di culturale tutto targato Ficarra.
Mauro Cappotto, architetto, amante dell’essenza dei luoghi, assessore comunale e grande progettista dell’idea, oggi realtà, del museo diffuso, sviluppatosi in oltre vent’anni di impegno, ha parlato di “come un sogno diventa reale, si omogenizza sul territorio, ne determina i cambiamenti, crea una nuova mentalità che si lega al rispetto dei luoghi e fa vincere la progettualità che determina anche la possibilità di arginare la fuga dei giovani dalle realtà collinari e ritenute “depresse” dalla statistiche ma sostanzialmente vive e forti di identità culturali e sociali da salvaguardare”.

Per Ficarra oggi si apre un nuovo spazio tra turismo e cultura per catalizzare l’attenzione dei più. Presenti all’incontro che ha preceduto l’inaugurazione del nuovo spazio museale un folto parterre tra politici, tecnici e amministratori locali che hanno accolto l’invito a partecipare all’iniziativa. Si sono registrati gli interventi oltre che quelli iniziali del sindaco e dell’assessore comunale di Ficarra, anche dell’agronomo Piero Catena, consulente tecnico del progetto di rivitalizzazione della cultura olearea, dell’altro esperto sulle coltivazioni dell’olivo Pippo Ricciardi e poi di Cateno De Luca, presidente della città metropolita, tra i cofinanziatori del progetto di restauro, di Michele Sonnessa presidente nazionale dell’associazione “Città dell’Olio” che era accompagnato dal direttore Antonio Belenzano delegato regionale dell’associazione Sebastiano Currieri. E’ intervenuto anche il delegato dell’assessorato regionale all’agricoltura Gaetano Aprile.

Prezioso l’interveto di Antonia Teatino del Cer Slow Food di Siclia, preceduta da Francesco Calanna presidente del Gal Nebrodi Plus, e tra i diversi rappresentanti dell’Ars, l’onorevole Giuseppe Laccoto, qui anche nelle vesti di Presidente dell’associazione Terra dei Lancia che unisce Brolo con Ficarra, e l’onorevole Bernardette Grasso. Tra i presenti anche l’onorevole Antonella Papiro, mentre in mattinata anche Luigi Genovese era stato a Ficarra a visitare il museo. Mauro Cappotto ha voluto ringraziare per le disponibilità dimostrate l’impresa ISA spa che ha curato i lavori, il geometra Ricciardi, gli architetti Fabio Pizzuto – RUP-  e Landro Carmelo direttore dei lavori di recupero architettonico e l’ ingegnere Franco Cappotto che ha svolto la funzione di RUP per il recupero dei macchinari e l’allestimento. Tutti hanno lavorato seriamente per la rifinitura dell’’area” insieme al responsabile della Sovrintendenza Antonello Pettignano.

Hanno partecipato alla manifestazione i rappresentanti delle “nove” etichette d’olio – anche questo un dato importante – presenti a Ficarra, i responsabili del Bar Campo, che hanno presentato il gelato all’olio, la Trifolia cosmesi con una linea dedicata all’olio d’oliva, l’artista Nino Ricciardi con i suoi lavori di intaglio e scultura, ed il produttore di pipe, ricavati dalle radici dell’albero di olivo Franco Cappotto.
Infine l’assessore Cappotto ha evidenziato quanto ora sia importante la collaborazione del mondo scolastico e delle associazioni, ringraziando anche tutto il personale dell’ufficio turistico delegato a condurre le viste guidate nei vari step del museo diffuso. Alla fine della giornata un apericena sulla terrazza del palazzo baronale.

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