Taormina (Me): droga, rapina ed estorsione, 3 arresti

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Taormina, nel messinese, per traffico di droga, rapina ed estorsione. È stata chiamata “La torre di Messina” l’operazione condotta dai militari dell’Arma. La banda distribuiva droga nella zona di Taormina-Giardini Naxos.

Nel corso della notte i carabinieri hanno dato esecuzione alle ordinanze emesse dal gip nei confronti di tre persone ritenute responsabili, a vario titolo, di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, operanti nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos, in prossimità di alcuni locali della movida notturna.

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia sporta da un 24enne per una violenta aggressione subita il 3 agosto del 2017 mentre si trovava nel centro di Taormina. Quella notte l’uomo si era presentato alla caserma dei carabinieri di Taormina con una vistosa ferita al volto, riferendo di essere stato avvicinato da tre soggetti che, dopo avergli intimato di seguirli nel vicino parcheggio di Porta Catania, in un luogo appartato e lontano da occhi indiscreti, lo avrebbero percosso e si sarebbero impossessati del suo portafoglio con all’interno una somma di 40 euro.

A seguito dell’aggressione la vittima aveva riportato delle lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Tutto era partito dal tentativo di riscossione di un debito di 80 euro che la vittima aveva maturato nei confronti degli aggressori per l’acquisto di un quantitativo imprecisato di droga, avvenuto alcuni mesi prima in un locale di Giardini Naxos.

I primi accertamenti investigativi condotti dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Taormina, attraverso l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza installate nei pressi del luogo dell’aggressione, hanno permesso di identificare due degli odierni indagati quali esecutori materiali dell’aggressione. I successivi approfondimenti investigativi avviati nei loro confronti e condotti anche mediante attività tecniche hanno permesso di accertare come gli stessi, insieme ad altri correi successivamente individuati, fossero dediti al traffico di droga nel territorio di Taormina, Giardini Naxos e nei comuni del circondario.

Gli indagati erano soliti acquistare la droga, cocaina e marijuana, dalle piazze catanesi per poi spacciarle al dettaglio nei pressi di noti e frequentati locali della movida di Taormina e Giardini Naxos, oppure consegnarli a domicilio in favore di abituali compratori.

Il gruppo non esitava di ricorrere alla violenza e all’intimidazione per regolare i conti connessi al narcotraffico. Significativa, a tal proposito, oltre all’episodio dal quale ha avuto origine l’attività di indagine, è una seconda vicenda verificatasi nel novembre del 2017, quando tre degli indagati malmenavano un giovane che, seppur acquirente abituale, aveva ritardato troppo nel saldare i debiti contratti per l’acquisto di droga. Il pestaggio era avvenuto sulla pubblica via e venne immortalato dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze in modo tale da documentare la violenta aggressione in danno del giovane colpito con schiaffi e pugni e indotto a darsi alla fuga. Nel corso dell’indagine sono state documentate anche alcune rapine ed estorsioni commesse dagli indagati con minacce e violenza per ottenere il pagamento di denaro dovuto da compratori insolventi. Addirittura, in tre circostanze, per ottenere i pagamenti dovuti, gli indagati si sono appropriati delle auto degli acquirenti morosi, trattenendole per diversi giorni fino al pagamento del credito.

I carabinieri hanno scoperto che nel giardino di pertinenza dell’abitazione di Luca Torre era stata realizzata una rudimentale piantagione di marijuana. Tra la vegetazione e le piante di ortaggi e verdura, erano nascoste 13 piantine di canapa indiana tra i 30 e i 120 cm di altezza, coltivate in singoli vasi. Le piante sono state sequestrate e saranno inviate in laboratorio per le successive analisi tecniche che consentiranno di stabilirne la quantità di principio attivo. Per questi fatti Torre è stato arrestato in flagranza di reato e sarà giudicato con rito direttissimo.

Il provvedimento cautelare è stato emesso nei confronti di 3 indagati, tre i 35 e i 40 anni, mentre altri due sono indagati in stato di libertà. Luca Torre e Giuseppe Messina sono stati rintracciati rispettivamente nelle province di Catania e Trapani e sono stati ristretti ai domiciliari presso le rispettive abitazioni, mentre Cateno Russo si trova già nel carcere di Vibo Valentia dove si trova rinchiuso per altri reati.

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