Patti (Me): riaprono il parco archeologico di Tindari e il sito di Acquedolci

Riapre al pubblico il parco archeologico di Tindari, nel messinese. Una volta aperto è stato letteralmente invaso da un corposo gruppo di croceristi sbarcati a Messina e accolti dal personale del Parco. I turisti hanno manifestato il loro stupore davanti alla bellezza di un luogo che coniuga natura e cultura in un perfetto mix che unisce storia e paesaggio. E anche il sito archeologico di Acquedolci nel messinese è tornato accessibile e pronto ad accogliere i turisti.

“Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia dei lavori di ripulitura dei diversi siti archeologici che si trovano all’interno del Parco diffuso di Tindari – sottolinea l’assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – evidenziando come il risultato ottenuto sia stato frutto dell’impegno di tutto il personale che si è prodigato, senza riserve, per rendere i luoghi accoglienti e attrattivi. La presenza oggi alla riapertura del Parco di un cospicuo numero di croceristi ci dà la misura del potenziale che il parco, con la sua offerta che va dalla grotta preistorica di San Teodoro, alla villa romana di Terme Vigliatore, alle vestigia greche di Tindari e non solo, può offrire per lo sviluppo economico del territorio.

In pochi mesi le collaborazioni avviate dal direttore del parco, Mimmo Targia, rappresentano espressione virtuosa e concreta dell’esigenza di coordinamento con i territori che, sin dal mio  insediamento, appena un anno fa – continua Samonà – ho cercato di promuovere in tutta la Sicilia”.

E’ stata una vera gioia riaprire le porte del Parco accogliendo il vocìo di tanti turisti. Dopo il lungo letargo e la chiusura, la ripresa delle attività è stata per tutti noi una vera scossa energizzante. Abbiamo ricevuto complimenti sia dai visitatori che dalle guide turistiche che non hanno fatto mancare lusinghieri apprezzamenti al personale di custodia. Il  parco è in fermento e la collaborazione di tutti gli operatori è massima”.

“Siamo pronti – precisa il direttore del parco archeologico di Tindari, Mimmo Targia – per accogliere, con il nostro ineguagliabile paesaggio, i visitatori nei diversi siti che compongono il nostro parco diffuso, rispondendo ad una richiesta d’arte varia e curiosa e sempre più alla ricerca di un’esperienza emozionale”.

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