Messina: social city, la Cgil chiede di mettere fine all’inarrestabile trend di precariato

Si metta fine all’inarrestabile trend di precariato. Così la Fp Cgil alla Messina Social city in una nota inviata al consiglio di amministrazione, all’assessore con delega alla programmazione dei fondi extra comunali, Carlotta Previti e all’assessore alle politiche sociali, Alessandra Calafiore.

Il sindacato chiede che vengano rispettate le previsioni del contratto collettivo nazionale del lavoro Cooperative sociali in materia di stabilizzazione e di uso “controllato” di contratti precari.

A due anni dalla nascita della Messina Social city, la FP Cgil chiede che venga fatta luce sul rispetto della clausola in materia di stabilizzazione e della percentuale massima di utilizzo di contratti a tempo determinato, così da mettere fine al crescente e inarrestabile trend di precariato che si sta determinando all’interno dell’azienda.

Il segretario della Cgil Funzione pubblica, Francesco Fucile e la segretaria provinciale con delega al terzo settore, Elena De Pasquale, fanno riferimento alle previsioni contenute nel contratto nazionale delle cooperative sociali, quello applicato ai dipendenti della Messina social city ricordando al consiglio di amministrazione, all’assessore Previti e all’assessore Calafiore, che esistono delle norme contrattuali da rispettare.

“L’art 25 al comma 2 prevede una ben precisa clausola di stabilizzazione – affermano i dirigenti sindacali – e cioè che la facoltà di assunzione a tempo determinato, oppure di proroga e/o rinnovo, che superi il termine di 24 mesi, non è esercitabile dai datori di lavoro che, al momento della stessa, risultino non aver trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, almeno il 20% dei lavoratori il cui contratto a termine, arrotondato all’unità superiore e comunque eccedente il termine dei 24 mesi, sia venuto a scadere nei 12 mesi precedenti.

E, come se non bastasse – aggiunge ancora la Fp Cgil – l’art 25 bis precisa che l’utilizzo di personale con contratti di lavoro a termine non può complessivamente superare il 30% del numero dei lavoratori occupati a tempo indeterminato e contratto di apprendistato, in forza nell’impresa al primo gennaio dell’anno di assunzione”.

Alla luce dei disposti contrattuali e per verificare l’esatto rispetto delle previsioni in questione, la Fp Cgil ha chiesto all’azienda il formale invio del numero di rapporti di lavoro a tempo determinato sottoscritta al primo marzo 2019; del numero complessivo dei contratti a tempo determinato attivi alla data odierna; del numero dei lavoratori a tempo indeterminato al primo gennaio 2020 e al primo gennaio scorso e infine l’elenco dei lavoratori che svolgono mansioni differenti”.

In attesa che la MSC avvii l’iter di stabilizzazione rispettando quanto contemplato dal CCNL, la Fp Cgil ha chiesto che l’azienda proceda con l’immediata contrattualizzazione oraria integrativa del personale in possesso dei requisiti, per i nuovi progetti affidati dal dipartimento servizi sociali del comune di Messina alla MSC e a valutare gli atti utili alla stabilizzazione di tutto il personale avente diritto. Ciò al fine di valorizzare le professionalità interne e non continuare ad alimentare il già corposo esercito del precariato.

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