Santa Croce Camerina (Rg): ristoratori e partite Iva in protesta davanti alla casa di Montalbano

Ristoratori e partite Iva insieme in un flash mob davanti alla casa del commissario Montalbano a Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, nel ragusano. Per protesta hanno gettato in mare le licenze in una bara e fatto un corteo funebre a conclusione della manifestazione.

In piazza tutte le attività che sono state costrette a chiudere i battenti dopo un anno e mezzo di chiusure e aperture a singhiozzo. A Punta Secca, nei luoghi simboli della fiction del commissario Montalbano, personaggio nato dalla penna di Andrea CAmillari, i ristoratori di Co.Ri.Sicilia hanno organizzato un flash mob che si è svolto nello spazio tra piazza Faro e piazza Torre.

Nelle varie location improvvisate sono state allestite le postazioni dei pizzaioli con le loro pizze, dei pasticceri, delle rosticcerie, di ristoranti, pub e bar. Hanno aderito anche numerosi operatori di altre categorie che soffrono a causa della situazione attuale. Le agenzie di viaggio, gli operatori turistici, gli albergatori, i titolari di B&B, di camping, le palestre, i fiorai, i parrucchieri, i tassisti e NCC, gli operatori dell’intrattenimento e dell’animazione, le agenzie e gli operatori del settore wedding, le guide turistiche, le imprese di pulizia, le lavanderie industriali. Qualcuno ha portato i letti, altri le tende da campeggio o hanno esposto un manichino con un abito da sposa, un tavolo apparecchiato.

All’iniziativa ha aderito anche la compagnia teatrale G.o.d.o.t. che ha mostrato le sedie rivolte a terra simbolo dei teatri chiusi. Tutti hanno gettato simbolicamente le loro “licenze” in una bara allestita in piazza Faro. Subito dopo, un corteo con la bara portata a spalla dai ristoratori si è mosso verso la casa di Montalbano. Dal balcone della casa hanno portato la voce della protesta il presidente di Co.Ri.Sicilia, Raffaele FIaccavento, Tania Corallo, il sindaco di Santa Croce Camerina Giovanni Barone, i parlamentari regionali Nello Dipasquale, Stefania Campo e Orazio Ragusa. I ristoratori hanno chiesto ai parlamentari di farsi carico delle istanze della categoria.

A prendere la parola anche i rappresentanti delle altre categorie produttive. “L’apertura del 26 aprile, con la possibilità di fare ristorazione solo all’aperto non risolve il problema – ha detto Fiaccavento – Nessuno potrà aprire. In questa stagione è impossibile prevedere la possibilità di pranzi e cene all’aperto. L’ultimo decreto prevede la possibilità di prevedere della ristorazione al chiuso solo dal primo giugno, solo a pranzo

Sono modalità  più restrittive rispetto allo scorso anno quando ci è stato permesso di riaprire il 18 maggio. Oggi viene confermato persino il coprifuoco a partire dalle 22.00. In questo modo stanno facendo morire migliaia di imprese. Vogliamo riavere la dignità del nostro lavoro. La chiusura anticipata alle 22.00 è considerata un grave vulnus per tutte le categorie del turismo: anche le agenzie di viaggi, i B&B, i camping, vedono crollare o annullare le prenotazioni. Inoltre, i ristoratori chiedono anche di prolungare la moratoria sui mutui.

“Un popolo che non aiuta e non favorisce il suo teatro se non è morto, è moribondo” ha detto Federica BIsegna della compagnia G.o.d.o.t. citando Federico Garcia Lorca e ha aggiunto: “il teatro è programmazione. Un produttore che deve affrontare dei costi deve avere delle certezze. Queste false aperture non risolvono i problemi”.

A conclusione della manifestazione i ristoratori hanno chiesto e ottenuto un incontro con la capogruppo del partito democratico alla camera dei deputati, Debora Serracchiani. “AI nostri parlamentari – ha aggiunto Fiaccavento – chiediamo di portare le nostre richieste al governo, al Parlamento. Speriamo di poter avere degli incontri anche con gli esponenti degli altri partiti e che si riescano a trovare delle soluzioni che consentano alle nostre categorie di ripartire in sicurezza. Al governo regionale chiediamo di aiutare il settore. Ci saremmo attesi un intervento in finanziaria, ma così non è stato.

Abbiamo saputo che è stato presentato un ordine del giorno che potrebbe stanziare 250 mila milioni per gli aiuti alle imprese. Chiediamo di poter essere presenti ai tavoli tecnici a Palermo per portare la voce della categoria. Non ci sentiamo rappresentati dalle organizzazioni di categoria. Nei livelli istituzionali Co.Ri.Sicilia vuole essere presente in modo autonomo” . (foto di Sofia Accardo)

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