E’ stata presentata un’interrogazione per includere l’atrofia muscolare nella lista delle malattie da ricercare nello screening neonatale. A proporlo è il senatore D’Angelo a seguito della vicenda del piccolo Luca affetto da atrofia muscolare.
Un tema è stato approfondito durante una seduta della commissione congiunta Sanità e politiche sociale del comune di Messina, con la partecipazione del garante dell’infanzia e dell’adolescenza Angelo Costantino, l’associazione Donare è vita di Gaetano Alessandro e il professore Giuseppe Vita, neurologo del policlinico di Messina.
Nel corso della commissione è emerso che alcune regioni stanno attuando un progetto pilota che riguarda lo screening neonatale ed è necessario attivare in modo uniforme su tutta Italia questa tipologia di esami in quanto la diagnosi precoce è fondamentale.
“La senatrice Grazia d’Angelo ha raccolto l’appello e presentato un’interrogazione al ministero della salute sulla tematica importane”. Così la consigliera comunale Cristina Cannistrà del Movimento 5 stelle.
“Lo screening neonatale rappresenta una delle più importanti misure di prevenzione secondaria ed è uno strumento decisivo per diagnosticare problematiche di salute del bambino sin dai suoi primi giorni di vita, offrendo la possibilità di ricevere trattamenti o interventi precoci”.
“Nell’interrogazione che ho presentato – si legge in un comunicato – ho chiesto al ministro Speranza la possibilità di aggiornare la lista delle malattie da poter ricercare, includendo anche patologie e malattie rare non contemplate nel decreto ministeriale attualmente vigente e che risale al 2016. Un esempio di malattia non ancora prevista è l’atrofia muscolare SMA.
Giocare d’anticio può fare davvero la differenza: il test eseguito su una goccia di sangue tra le 48 e 72 ore di vita permette di diagnosticare alcune patologie rare potenzialmente invalidanti o mortali prima che provochino danni irreversibili.