Naso – In corso le osservazioni al PUDM. Piovono critiche sulla destinazione e fruibilità della spiaggia

Sabato e domenica previsti banchetti con raccolta firme da parte del gruppo politico Nuovi Orizzonti per Naso. Intanto si moltiplicano le critiche sulle previsioni del piano riguardo vari aspetti.

 

È attualmente in corso la pubblicazione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo del Comune di Naso, sul quale entro 30 giorni, a partire dal 2 febbraio, sarà possibile presentare osservazioni.

Il piano, adottato in via preliminare dal Consiglio comunale con delibera n. 40 del 18.12.2020, è composto da undici tavole descrittive dello stato dei luoghi con le previsioni e le destinazioni delle aree marittime ricadenti all’interno del territorio comunale.

A tale strumento è collegato il destino di uno dei litorali più belli e incontaminati dell’intera fascia tirrenica messinese e non solo, caratterizzata da aree verdi con coltivazioni d’agrumi. Queste si estendono in pianura dal torrente Santa Carrà fino al confine con Brolo per quasi 1800 metri in linea d’aria, affacciati su una spiaggia sabbiosa, lungo un incontaminato mare azzurro che offre all’orizzonte l’incantevole sfondo delle isole Eolie.

Il piano, già approvato in via preliminare dal Dipartimento Regionale Ambiente – Ufficio Territoriale di Messina ad ottobre 2020, come ogni strumento di programmazione, si offre ad osservazioni e critiche da parte di cittadini, attivisti politici ed associazioni.

Oggetto di confronto e scontro, innanzitutto, è l’aspetto della fruibilità della spiaggia, per la quale il piano prevede, “fifty-fifty”, una suddivisione alla pari tra spazi da dare in concessione ai privati e quelli da destinare alla libera fruizione dei cittadini. Per questo, il gruppo politico Nuovi Orizzonti per Naso, sotto lo slogan “Per dire No alla concessione a privati del 50% della spiaggia di Ponte Naso” ha organizzato delle raccolte firme che nel prossimo week-end si articoleranno in varie zone del paese. Sabato 27, dalle 10 alle 12, il banchetto per le firme sarà presente in contrada Cresta, di fronte al Bar La Quercia, e dalle 16 alle 18 a Bazia, di fronte a Bontempo. Domenica, la petizione si sposterà dalle 10 alle 12 in Piazza Roma, al centro del paese, mentre dalle 15 alle 16 il banchetto firme sarà giusto a Ponte Naso, in contrada Catena. L’appello: Chiediamo una firma, al di là delle fazioni e delle appartenenze politiche, per una battaglia di civiltà, a tutela di un bene ambientale prezioso, qual è la spiaggia di Ponte Naso. Chiediamo l’aiuto di tutti coloro che hanno a cuore la conservazione del nostro magnifico litorale, riducendo il più possibile la porzione di spiaggia da destinare ai privati e garantendone la libera fruizione. Vi aspettiamo numerosi nelle postazioni allestite sul territorio di Naso nel fine settimana, perché dopo sarà troppo tardi”.

Percentuale di fruibilità spiaggia, dunque, ma non solo. Perché quella che nel 2016 fu denominata “spiaggia delle tartarughe”, dopo che una Caretta Caretta vi depose decine di uova, magari con la speranza di ritornarci, sembra piuttosto destinata a diventare una “piccola Riccione”: aree attrezzate, stabilimenti balneari, un’area per pratica sportiva, spazio per ormeggio e noleggio natanti, punto ristoro e quant’altro, segneranno irrimediabilmente questa striscia di mare naturale.

Sull’onda critica rispetto alle scelte dell’Amministrazione comunale, fa sentire la propria voce Legambiente dei Nebrodi. “No alla privatizzazione della spiaggia di Ponte Naso. Conservarne l’integrità ambientale e la libera fruizione costituisce il presupposto per una sua valorizzazione in prospettiva di uno sviluppo turistico basato sulla qualità dei luoghi e non sull’omologazione ai modelli consumistici peraltro andati in crisi”. E su questo annuncia battaglia.

Ma il Comune di Naso, fra varie opzioni, al momento ha scelto proprio il modello stigmatizzato dagli ambientalisti, ben distante dalla precedente natura e vocazione del litorale. Per cui si espone a critiche di altro tipo: la viabilità del PUDM lasciata al destino del PRG. Lo scrivono finanche i progettisti. L’anomalia: i due piani, pur interagendo necessariamente tra loro, hanno tempi e procedure differenti.

Altro oggetto di osservazioni critiche, sarà senz’altro l’aspetto dell’erosione della costa, trattandosi di zona assoggetta nel Piano per l’Assetto Idrogeologico alle massime categorie, con rischio e pericolo R4 e P4. Non è di poco conto che la fascia costiera del territorio di Naso, fatta eccezione qualche isolato intervento privato, sia l’unica sprovvista di opere di protezione atte a mitigare tale fenomeno, a fronte della presenza del porto di Capo d’Orlando che dagli anni 70 ad oggi ha “dirottato” le correnti facendo mutare la morfologia della costa con conseguenti danni da mareggiate proprio lungo la marina di Naso.

Quanto sopra, ci fa ben intuire come in questo tratto di costa tutto sia ancora possibile.

Attualmente i dati certi ci dicono che, la spiaggia di Ponte Naso con attinente litorale, è una delle pochissime se non l’unica a non aver subito l’opera della mano dell’uomo.

Sorgono spontanei alcuni quesiti:

Perchè Naso è l’unico Comune che non ha operato in difesa della costa ad eccezione di qualche piccola porzione di terreno?

Perchè Naso è stato escluso dal progetto della provincia in merito alla tutela della zona costiera negli anni ’80?

Il Comune di Naso sta facendo il possibile per tutelare questa ricca costa di territorio equilibrando interessi territoriali, privati e pubblici?

Queste e tante altre le domande a cui cercheremo di dare delle risposte nei prossimi servizi.

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