Questa mattina il comitato spontaneo “ristoratori siciliani indipendenti” hanno fatto un sit-in in piazza Europa a Catania. Al movimento che ha come portavoce Roberto Tudisco hanno aderito circa 300 ristoratori locali che “non si riconoscono più nelle tradizionali sigle sindacali perché sono stati abbandonati dalle varie associazioni a livello nazionale e regionale”.
Erano circa 300 i ristoratori che questa mattina hanno manifestato a Catania per ribadire la crisi di un settore messo in ginocchio letteralmente dalle attuali politiche governative e con tanti imprenditori che ormai non potranno più riaprire la propria attività. “Sono quattro mesi che non stiamo lavorando e ora la nostra pazienza è decisamente esaurita – ribadisce Roberto Tudisco – qualcuno adesso deve darci delle risposte.
Il tempo delle attese è finito e non possiamo più andare avanti in questo modo. Questo governo ha fatto fallire le nostre aziende perché non possiamo più pagare affitti, stipendi e utenze. Non sappiamo nemmeno quando e in che condizioni dovremo ripartire. Stiamo vivendo un dramma sociale e sfido chiunque ad andare avanti per quattro mesi senza un soldo in tasca e senza aiuti”.
Il movimento ristoratori siciliani indipendenti nasce in risposta al silenzio assordante delle associazioni di categoria e delle misure restrittive del governo nazionale e regionale. I componenti del comitato ristoratori siciliani indipendenti chiedono di poter rialzare la saracinesca e di poter tornare a lavorare rispettando tutte le normative e i dpcm in vigore. “Sin dall’inizio la situazione è stata gestita malissimo e da noi, da subito, siamo stati presi come capro espiatorio – incalza Tudisco – Un alibi che oggi non regge più e per questo siamo qui a manifestare. Ci hanno fatto chiudere bottega eppure, in quattro mesi, i contagi sono aumentati. Il risultato è che stiamo morendo tutti economicamente. Anzi, molti di noi hanno già mollato tutto mettendo in vendita botteghe e attrezzature aspettando pure i famosi ristori di Natale che non si sono mai visti”.
Che si tratti di zona gialla o arancione, i componenti del comitato ristoratori siciliani indipendenti chiedono di riaprire le proprie attività la sera. “Lavorare a pranzo non serve – conclude Tudisco – vogliamo invece avere aperte le nostre attività la sera, magari spostando il coprifuoco a mezzanotte”.